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Frodi fiscali e riciclaggio internazionale:
nei guai avvocati, commercialisti e imprenditori
Sequestrati 4,2 milioni di euro

OPERAZIONE K2 della Guardia di finanza di Macerata (VIDEO). Tredici gli indagati, per reati che, a vario titolo, vanno dal riciclaggio, all’impiego di denaro o beni di provenienza illecita. Sigilli a case, locali commerciali, terreni. Bloccati conti correnti in 54 istituti di credito. In provincia di Ancona coinvolto un avvocato commercialista
L'operazione della Guardia di finanza di Macerata

 

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Tredici persone indagate tra avvocati, imprenditori e commercialisti: sequestri per 4,2 milioni di euro di beni. L’indagine condotta dalla Guardia di finanza riguarda una presunta frode fiscale che si basava sull’illecita compensazione di crediti tributari. Queste tredici persone, alcune della provincia, uno nell’Anconetano e un altro Fermano, sarebbero gli organizzatori della maxi frode con i crediti inesistenti. Per mascherare il provento ottenuto illecitamente avrebbero messo in piedi un sistema di false fatturazioni anche con l’estero in modo da non rendere tracciabile la provenienza del denaro facendogli fare parecchi giri.

Il tenente colonnello Massimiliano Bolognese

I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Macerata, diretto dal colonnello Massimiliano Bolognese, hanno concluso l’Operazione K2, che un anno fa aveva portato alla scoperta della colossale frode fiscale che coinvolgeva 300 persone in tutta Italia che avrebbero portato in compensazione crediti fittizi. Per 56 di loro si è configurato il reato di indebita compensazione.

Le indagini sono proseguite con le Fiamme Gialle maceratesi che hanno individuato il profitto che gli autori della frode avevano conseguito. Grazie ad un esame minuzioso delle carte e intercettazioni telefoniche i militari sono riusciti a ricostruire i movimenti di denaro tramite la cessione dei crediti fasulli. Dalle indagini è emerso che per mascherare la provenienza illecita del denaro avrebbero fatto ricorso ad un massiccio utilizzo di fatture per operazioni inesistenti anche con società estere: alcuni degli indagati possedevano quote, anche maggioritarie, di società oltreconfine, in particolare Bulgaria e Romania. Coinvolte anche alcune società pakistane, facenti capo a stranieri che sarebbero state beneficiarie di consistenti bonifici provenienti dall’Italia per fasulle cessioni di beni o prestazioni di servizi privi.

Raccolte prove sufficienti i finanzieri hanno denunciato 13 avvocati, commercialisti e imprenditori ritenuti coloro che avrebbero messo in piedi il sistema di frode.

Nel Maceratese sono un commercialista, un imprenditore, e poi un collaboratore di uno studio di commercialisti che stanno nella zona tra Recanati, Porto Recanati e Montelupone. A loro si aggiungono due imprenditori pakistani di cui uno residente nel recanatese e uno che sta in Pakistan. Nelle Marche ci sono anche un avvocato commercialista residente in provincia di Ancona, un commercialista in provincia di Fermo.  Di fuori regione gli altri indagati.

A vario titolo, vengono loro contestati in concorso nei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dal carattere della transnazionalità. La procura ha quindi chiesto e ottenuto dal Gip del tribunale di Macerata il sequestro preventivo, anche per equivalente, di oltre 4,2 milioni di euro. Sono finiti sotto sequestro diversi immobili. Per tre degli indagati sono finiti sotto sequestro due appartamenti e quattro locali commerciali a Foggia e un appartamento a Montecatini Terme.

Per un altro indagato: sequestrati due appartamenti e 5 locali commerciali a Manfredonia, del valore stimato di oltre mezzo milione di euro che risultano di una società riconducibile all’uomo e che sarebbero frutto del riciclaggio di denaro realizzato attraverso fittizie triangolazioni finanziarie con la Bulgaria. Sotto sequestro anche otto terreni agricoli per oltre 30mila metri quadrati, nei comuni di Foggia e Ordona, una Bmw Serie 2, quote societarie relative a 5 imprese con sede a Foggia, Milano e Roma. Bloccati conto correnti e una cassetta di sicurezza su 54 istituti di credito.

 

 

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