Due anni di messa alla prova da trascorrere in comunità. E’ la decisione presa dal Tribunale dei Minorenni per il 17enne di origine nigeriana, ma residente nel capoluogo dorico, arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver aggredito e rapinato un coetaneo nei bagni di piazza Roma. La rapina si era consumata lo scorso settembre e la vittima, presa per il collo, strattonata, e colpita con un calcio, era finita al pronto soccorso. Al ragazzo aggredito era stato preso lo zainetto, contenente poco meno di 20 euro. La richiesta di messa alla prova era stata avanzata dal difensore del 17enne nigeriano, l’avvocato Aldo Sichetti. Il minore si trova in carcere dal giorno dell’arresto eseguito dai carabinieri e avvenuto lo scorso febbraio.
Nelle prossime ore, uscirà per raggiungere la comunità che lo ospiterà per il periodo di messa alla prova. Continuerà gli studi e, contestualmente, poterà avanti una serie di attività (solitamente si tratta di volontariato) per far sì che la ‘macchia’ relativa alla rapina possa scomparire. Se il percorso di Map dovesse dare esito positivo, il procedimento penale verrà considerato estinto. Già nell’interrogatorio di garanzia, il 17enne aveva chiesto scusa per quanto accaduto: «Chiedo scusa, volevo solo fare il “grosso”». Ha poi anche scritto una lettera indirizzata al 17enne aggredito. La stessa mamma dell’imputato, presente in udienza, si è sciolta in un abbraccio con la madre della vittima, chiedendo perdono per i fatti compiuti dal figlio.
(fe.ser)
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