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Truffe, riciclaggio e armi:
latitante rintracciato in Slovacchia

ANCONA - L'uomo, 53enne jesino, è stato arrestato dai poliziotti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile dorica. Accompagnato nel carcere di Viterbo, dovrà scontare una pena di 13 anni e 6 mesi

I poliziotti della Squadra Mobile (Archivio)

Sono state ricerche tanto incessanti quanto difficili quelle portate avanti dai poliziotti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile della questura di Ancona.
Con un Mae (Mandato di arresto europeo), alle prime luci dell’alba di ieri hanno preso in consegna allo scalo aereo di Roma-Fiumicino, uno jesino di 53 anni, pluripregiudicato, già ricercato per scontare una pena definitiva di 13 anni e 6 mesi. L’uomo si trova ora rinchiuso nel carcere di Viterbo.
I reati commessi, tutti in territorio marchigiano nella prima decade degli anni Duemila riguardano: gravi truffe, riciclaggio, appropriazione indebita e detenzione di armi. L’uomo, inoltre, era tra i vertici di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa continuata in concorso, alla ricettazione al falso ed altro ai danni di aziende e cittadini.
Tra le varie pratiche illecite attuate l’arrestato, insieme ad altri, era solito acquistare in leasing veicoli di pregio, tra cui Porsche, interrompendo poi i relativi pagamenti. Le auto, tutte ‘supercar’ venivano poi modificate ad hoc per essere rivendute e fruttare denaro.
Ma numerosi sono anche gli episodi di truffe ai danni delle assicurazioni relative non soltanto a veicoli, ma anche ad aziende. Queste venivano incendiate in modo tale da riscuotere i relativi premi.
Durante le fasi del processo, il 53enne era però riuscito a darsi alla fuga, andando all’estero e facendo perdere le proprie tracce
Grazie alle attività investigative della Polizia di Stato, lo jesino era già stato individuato in Ungheria nel 2019 quando, a seguito di un Mae emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, era stato dichiarato in arresto riuscendo però nuovamente a rendersi latitante e a darsi alla fuga.
Successive, le mirate attività investigative e i pedinamenti digitali, hanno permesso alla polizia, di concerto con altre polizie europee tutte coordinate dall’Interpol italiano e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, di individuare nuovamente il ricercato, questa volta a Bratislava, in Slovacchia, dove si era rifatto una vita.
E’ proprio qui che la polizia del posto, sulla base delle indicazioni investigative fornite dai colleghi italiani, è riuscita a localizzare il 53enne e ad arrestarlo, in esecuzione del provvedimento di cattura internazionale, emesso dall’Autorità Giudiziaria marchigiana.
Questa volta, espletate tutte le formalità finalizzate all’estradizione, l’Autorità slovacca ha comunicato il nullaosta per la consegna dell’estradando alla Polizia di Stato che, ieri mattina, lo ha preso in custodia sotto la scaletta dell’aereo atterrato a Fiumicino, proveniente da Vienna.

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