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Letta ad Ancona: «Vinciamo noi.
Parlano di modello Marche
ma vedo solo privazioni di diritti» (FOTO)

ELEZIONI - Il segretario del Pd attacca Fratelli d'Italia («Negazionisti sul clima») e parla delle richieste ricevute dai piccoli imprenditori marchigiani: «Essi, come quelli di tutta Italia, mi chiedono di fare qualcosa per il caro energia e le bollette. Ma mi chiedono anche di aumentare la manodopera immigrata»
Le dichiarazioni di Enrico Letta

Enrico Letta questa sera ad Ancona con la sindaca Valeria Mancinelli

di Antonio Bomba (foto Giusy Marinelli)

«Sono commosso dalla vostra accoglienza. E posso dirvi una cosa: vinceremo le elezioni. Non ho dubbi a proposito. E la spinta decisiva verrà anche grazie ad Ancona e alle Marche». Parole di Enrico Letta che alle 18 di oggi ha incontrato al ridotto delle Muse elettori e stampa, presentando i candidati alle elezioni del 25 settembre e rispondendo alle domande poste dalla sola giornalista Daniela Preziosi de “Il Domani”.

Sempre a riguardo della nostra regione il segretario nazionale del Partito Democratico ha avuto parole dure contro il governo di Francesco Acquaroli e per la leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni che «Parlano tanto di modello Marche ma io vedo solo privazioni di diritti sociali e civili e zero interesse per i problemi ambientali. Anzi, secondo loro questi non esistono proprio. Sono negazionisti. Ed è proprio su questi punti che noi non saremo mai come la destra».

Infine le richieste ricevute dai piccoli imprenditori marchigiani: «Essi, come quelli di tutta Italia, mi chiedono di fare qualcosa per il caro energia e le bollette. Ma mi chiedono anche di aumentare la manodopera immigrata. Fare qualcosa per loro. Ne hanno bisogno. Ecco il motivo per cui ribadiamo l’importanza dello Ius Soli e dello Ius Scholae. Per aiutare le Pmi ridurremo anche le tasse sul lavoro oltre che disaccoppiare il costo del mercato di gas ed energia da quello effettivo. Senza dimenticare che gli extraprofitti delle società di energia vanno fermati e redistribuiti».

Letta ha poi trattato temi a più ampio respiro nazionale ed europeo «Tornare a contrattare il Pnrr come vorrebbe la destra è pura follia. Va bene così e non ci sono nemmeno i tempi tecnici per farlo. Rischieremo di perdere molti fondi mettendo a repentaglio l’arrivo di soldi utili a rendere tecnologiche le nostre scuole, potenziando a sua volta gli asili nido. Una follia solo pensarlo». E ancora «La pandemia ci ha insegnato tanto in merito. Il sistema sanitario nazionale va potenziato. Abbiamo pronto un piano per farlo. Ribadiamo pertanto la centralità dell’agenda Draghi». Senza dimenticare l’importanza di essere in Europa «Un maggior peso dell’Italia in Europa è un bene per noi e per L’Europa tutta. Divisi non andiamo da nessuna parte contro grandi nazioni già indipendenti energeticamente». Da qui la scelta di puntare sulle rinnovabili «Non c’è altra via. Il gas lo dobbiamo comprare. Il sole che batte sulla nostra terra, il vento e l’acqua no. Sono già nostri».

Non mancano le stoccate ad ex alleati e partiti con cui un matrimonio si è intravisto ma mai consumato «Ci troviamo ad affrontare due battaglie distinte. La prima è evitare che la destra torni a governare. La seconda è respingere gli attacchi ostili che due partiti (Azione e Movimento 5 Stelle, ndr) ci hanno apertamente lanciato». Poi ancora contro i leader in sé «Siamo un paese dagli innamoramenti facili. Ogni tanto spunta qualcuno che mette il proprio nome su di un simbolo e la gente lo segue. Io chiedo di rifarsi ad un partito, il nostro partito, che è fatto di ideali e valori e non rappresenta singole avventure individuali». E poi «Siete brave persone e c’è ancora un 42% di elettorato indeciso su chi votare. Andate fuori, siate credibili e convincetele che votare per il Pd è la scelta migliore. Il sistema elettorale è prevalentemente maggioritario. Tenetene conto».

E poi spazio ancora a considerazioni su salario minimo, abolizione degli stage non pagati o addirittura finti che sono alla base per ricostruire la relazione con i lavoratori e soprattutto i giovani perché «Il giusto salario giovanile è tra le basi del nostro programma. Io ho in mente due numeri, 30 e 24. In Italia si esce di casa a 30 anni, in Europa a 24. Questo divario deve essere ridotto subito anche con un aiuto sugli affitti».

Le sanzioni alla Russia? «Ci atterremo ai fatti. Per ora unica cosa certa è che la Lega non ha rotto rapporti con il partito Russia Unita di Putin».

Irene Manzi

Infine il pericolo di una deriva fascista visto anche l’imminente centenario della marcia su Roma il 22 ottobre «Sono rimasto sbalordito dal fatto che la destra abbia già detto che vuole un presidenzialismo, l’uomo solo al comando, i pieni poteri. E che per fare ciò non sia un problema cambiare la costituzione. Ebbene questi sappiano che noi ci opporremo a ciò così come ad ogni avanzata o ritorno fascista».

Da segnalare a margine che un contestatore al grido di «Pensa a cose serie anziché far entrare gli immigrati in Italia» è stato accompagnato fuori dal teatro. Prima della conferenza, Letta si è intrattenuto coi candidati locali ma anche con il sindaco Valeria Mancinelli e molti membri del Pd in Consiglio comunale.

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