Doveva essere un tranquillo accertamento di domicilio, delegato dal tribunale di Ancona, per verificare che un pastore evangelico nigeriano, residente in città, fosse realmente domiciliato in quel determinato appartamento nel quale si era trasferito da poco.
Una prassi che solitamente si sbriga in poco tempo ma che in questo caso è finita con tre carabinieri contusi e un arresto: quello del religioso che poi, tanto ‘stinco di santo’, proprio non era avendo precedenti per stupefacenti, furto, contro la persona ed altro.
I militari di Collemarino si sono quindi presentati nella giornata di ieri, avvisando telefonicamente del loro arrivo. Visitata la casa e constatato che le utenze erano state allacciate e che l’abitazione era dunque vissuta in base anche ai vestiti negli armadi, elettrodomestici ed altro, hanno dato il proprio parere positivo per poi prendere il corridoio e dunque la porta per uscire.
A questo punto però, il predicatore si è messo davanti all’uscio, impedendo che i militari potessero allontanarsi e dicendo che voleva una ‘carta’ che attestasse quanto era stato appurato.
I carabinieri hanno spiegato che quella sarebbe arrivata successivamente ma non credendoci, ha iniziato a dare in escandescenze accanendosi contro i tre militari, tra cui il comandante della Stazione anche lui impegnato nel sopralluogo.
Spintonandoli e strattonandoli ripetutamente con violenza, uno l’ha mandato a sbattere con la testa contro il contatore della luce; agli altri due ha provocato traumi rispettivamente per 7 e 3 giorni di prognosi dopo averli scaraventati contro il muro, facendoli cadere.
Successivamente il religioso è stato ammanettato e arrestato per il reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Messo ai domiciliari, è stato processato per direttissima questa mattina. Il giudice ha convalidato l’arresto, rimettendolo in libertà.
al. big.
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