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«Ancona e le Marche sono accoglienti,
il governo gioca con le vite umane»

ANCONA - I consiglieri regionali del Pd garantiscono vigilanza nelle procedure di sbarco dei 110 migranti attesi tra oggi e domani in città ma criticano la scelta del Viminale di dichiarare lo scalo dorico primo porto sicuro «perchè è priva di ogni logica. Esprime l’obiettivo della destra italiana: dichiarare guerra alle Ong che salvano vite in mare»

Il gruppo dei consiglieri regionali del Partito democratio, con la centro il capogruppo Maurizio Mangialardi

 

 

«Siamo sicuri che Ancona e le Marche sapranno tenere fede ai valori della solidarietà che da sempre le contraddistinguono, accogliendo nel migliore dei modi le persone che tra questa sera e mercoledì sbarcheranno dalle navi Ocean Viking e Geo Barents. Vigileremo attentamente che tali procedure siano svolte non solo nel pieno rispetto delle normative vigenti, ma anche con la necessaria umanità che meritano queste donne e questi uomini, tra cui decine di minori, vittime di indicibili sofferenze perpetrate ai loro danni prima di essere salvati a largo delle coste libiche». A sottolinearlo è una nota dei consiglieri del gruppo regionale del Partito Democratico, che poi criticano aspramente il governo Meloni.

«Quelle sofferenze – attaccano i dem – sono state gratuitamente prolungate e amplificate dal governo Meloni con la decisione di far percorrere altri migliaia di chilometri alle navi di Sos Méditeranée e Medici Senza Frontiere per raggiungere il porto di Ancona, individuato dal ministro Piantedosi come primo porto sicuro. Una scelta priva di ogni logica che esprime chiaramente l’obiettivo della destra italiana: dichiarare guerra alle Ong che salvano vite umane in mare, aumentando da un lato i costi del trasporto nel tentativo di rendere insostenibile la loro attività e, dall’altro, tenerle lontano il più possibile dalle zone di soccorso, limitando la loro presenza nel Mediterraneo, con il concreto rischio di lasciare in balia del mare altri naufraghi. Da parte nostra, prendiamo totalmente le distanze da questa politica di criminalizzazione delle Ong, che anzi ringraziamo per il prezioso lavoro che continuano a svolgere».

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