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Nel carcere di Barcaglione
si alleva e conserva la Gallina Ancona:
nati i primi pulcini

LA SALVAGUARDIA della biodiversità è tra gli obiettivi del progetto sociale promosso da Coldiretti e Amap. Inconfondibile con il suo piumaggio nero a pois bianchi, questa razza avicola prende il nome dal porto dal quale partì per essere esportata in tutta Europa e in America

Esemplari di Gallina Ancona nel progetto di orto-allevamento sociale attivato nel carcere di Barcaglione

 

Salvaguardia della Gallina Ancona: sono nati i primi pulcini grazie al progetto sociale  promosso nel carcere di Barcaglione da Coldiretti e Amap. Non solo ortaggi e frutta ma anche galline quindi, ma anche oche e anatre in questo progetto che tra gli intenti inserisce anche quello del recupero della biodiversità. Come nel caso della Gallina Ancona che proprio nei giorni scorsi ha assistito alla schiusa della prima nidiata. A darne notizia è Coldiretti Marche. «Grazie alla collaborazione con la Regione Marche, l’Agenzia Marche Agricoltura Pesca (ex Assam), Coldiretti e Garante per i diritti alla persona si è unito all’obiettivo di dare ai detenuti un’attività formativa finalizzata al reinserimento sociale, quello di salvaguardare e valorizzare una specie tipica della zona ma nel tempo progressivamente abbandonata in favore di varietà più adatte agli allevamenti industriali».

Inconfondibile con il suo piumaggio nero a pois bianchi, la Gallina Ancona prende il nome dal porto dal quale partì per essere esportata in tutta Europa e in America. Nelle Marche fino a qualche anno fa era pressoché scomparsa. Nel 2018 la Fondazione Campagna Amica l’ha inserita tra i Sigilli della Biodiversità, vegetali, animali o produzioni agricole abbandonate nel corso degli anni che avrebbero rischiato l’estinzione senza l’impegno degli agricoltori custodi nel loro recupero e nella vendita diretta per farli valorizzarli e farli conoscere ai consumatori. È una formidabile ovaiola. E proprio dalle tante uova deposte sono nati i pulcini che ora razzolano sulla collina anconetana, all’interno delle mura.

La nidiata di pulcini di razza Gallina Ancona

«Nell’allevamento, come nell’orto, lavorano a turni circa 60 detenuti diretti da Sandro Marozzi, l’agronomo della struttura, e Antonio Carletti, presidente di Federpensionati Coldiretti Ancona, tutor dei detenuti. – chiude il comunicato di Coldiretti – Il progetto di agricoltura sociale dell’Istituto, diretto dalla dottoressa Emanuela Ceresani, è nato nel 2014. È presente anche una vera e propria azienda agricola, recentemente accreditata in Campagna Amica, con ulivi, arnie, un gregge di pecore, un frantoio e un caseificio. In due ettari di terreno i detenuti producono olio extravergine di oliva, miele, formaggi e carni ovine partecipando anche ai mercati contadini di Ancona (Mercato Dorico di via Martiri della Resistenza) e del giovedì a Falconara».

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