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Alluvione: riunione operativa
sulle opere prioritarie da realizzare

SENIGALLIA - Durante l’incontro negli uffici dell’assessorato alla Protezione Civile, si è individuata anche un’ulteriore vasca di laminazione e di espansione esattamente alla confluenza tra il fiume Nevola e il fiume Misa in zona Zipa di Casine di Ostra, per la quale il vice commissario Babini si è impegnato a inserirla tra i finanziamenti di emergenza già disponibili

Il parapetto del Ponte Garibaldi, in centro, distrutto dalla furia del fiume Misa (Archivio)

Riunione operativa oggi, negli uffici dell’assessorato alla Protezione Civile, sulle opere da realizzare prioritariamente nelle zone che sono state interessate dall’alluvione della notte dello scorso 15 e 16 settembre.
L’incontro, durante il quale si è fatto il punto sulla prospettiva futura di quei luoghi in cui va organizzata una ricostruzione funzionale, ha visto la partecipazione dell’assessore Stefano Aguzzi, del direttore del Dipartimento regionale di Protezione Civile Stefano Stefoni e del vice commissario all’alluvione Stefano Babini.
«Il problema della sicurezza idraulica della valle del Misa – ha dichiarato Aguzzi – è infatti estremamente complesso e può essere gestito solo dosando attentamente gli interventi di somma urgenza e quelli strutturali e definitivi. E’ ormai noto – ha aggiunto – che il bacino è in grado di sviluppare portate di piena di gran lunga superiori di quelle che possono transitare in sicurezza nel centro di Senigallia, dove non è un mistero che gli aspetti della sicurezza sono stati considerati per molti decenni meno importanti rispetto a quelli dell’urbanizzazione e dello sviluppo, che hanno cancellato opere di difesa importanti quali lo scolmatore che riduceva sensibilmente le piene che interessavano il centro».
Successivamente, è stata sottolineata l’importanza di «fare in modo che l’acqua non raggiunga tutta insieme l’ultimo tratto del Misa, che non potrebbe contenerla, e che allo stesso tempo non danneggi ancora le aree interne colpite il 15 settembre».

Stefano Aguzzi

Laminare le piene a monte di Senigallia, sarebbe dunque la soluzione, facendo in modo che l’acqua possa allagare alcune aree in modo controllato e defluire a valle in un tempo più lungo e non tutta insieme. Allo stesso tempo occorre rimuovere tutte le criticità che potrebbero far allagare nuovamente i Comuni dell’interno e quindi riparare argini ed allagare sezioni del fiume.
«Ad oggi – ha proseguito Aguzzi – ci si sta concentrando su vasche di espansione già previste nel 2016 come quella di Bettolelle in corso di realizzazione e che sarà terminata entro l’anno. Nel frattempo tramite l’investimento di 8milioni e 500mila euro della Regione Marche si è avvita la progettazione di vasche di contenimento a Monte di Passo Ripe sul Fiume Nevola e a Monte di Pianello di Ostra sul Fiume Misa».

Durante l’incontro si è individuata un’ulteriore vasca di laminazione e di espansione esattamente alla confluenza tra il fiume Nevola e il fiume Misa in zona Zipa di Casine di Ostra, per la quale il vice commissario Babini si è impegnato a inserirla tra i finanziamenti di emergenza già disponibili. Il Genio civile Marche Nord si è invece impegnato a verificare e ripristinare gli argini in zona Borgo Passera a Senigallia risultanti danneggiate dalle ultime piene. Infine, per ciò che riguarda sempre la Citta di Senigallia sarà posizionata di fianco al ponte Garibaldi entro la fine di maggio la passerella pedonale che è già in via di realizzazione presso la ditta fornitrice. Successivamente al posizionamento di detta passerella si provvederà all’abbattimento di Ponte Garibaldi e successivamente alla sua ricostruzione.

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