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Ancona, FdI “padrone” del centrodestra
Il Pd cala, ma resta in testa
Crollano M5S e Lega

ANALISI - Il Carroccio perde circa 4mila voti rispetto al 2018 e non arriva al 3%. Notevole il balzo in avanti dei meloniani. I dem anche perdono consensi, ma restano il primo partito con oltre il 20%. Tracollo dei grillini che passano dal 16% al 3,64% e rischiano di restare fuori dal Consiglio. Molto bene le civiche di Silvetti e Simonella: Ancona Protagonista ha superato la soglia del 10% e Ancona Futura ha ottenuto un confortevole 8,70%

 

I voti raccolti da partiti e liste

di Antonio Bomba

Questo primo turno delle amministrative anconetane ha decretato il centrodestra come prima coalizione della città. Un fattore che vista la legge elettorale non garantirà però al candidato sindaco Daniele Silvetti di governarla. Non avendo superato il 50% delle preferenze, dovrà infatti vedersela al secondo turno contro Ida Simonella, candidata del centrosinistra.

Ida Simonella e Daniele Silvetti

I due hanno concluso la prima manche 45,11% a 41,28%. Percentuali che, tramutate nel testa a testa del ballottaggio, sarebbero 52,22 a 47,78 per Silvetti se tutti i voti ottenuti dai due fossero confermati. Cifre destinate però a cambiare per un verso o nell’altro a seconda di mille fattori. Ma per parlare del ballottaggio, degli eventuali apparentamenti, convergenze e indicazioni di voto non mancherà il tempo in queste lunghe due settimane.

Analizzando la tornata di ieri, pertanto, il Pd si conferma il primo partito cittadino, passando tuttavia dal 30,33% di 5 anni fa al 21,32% di ieri. Si sono persi per strada circa 3.500 voti. A guadagnare sono stati invece quelli di Fratelli d’Italia, seconda forza cittadina, giunti al 18,61%. Sono andate molto bene le cosiddette ‘liste del Sindaco’ con Ancona Protagonista che addirittura ha superato la soglia del 10%, 12,93 per la precisione, e Ancona Futura che ha ottenuto un confortevole 8,70%.

Tiene, seppur con un leggero calo rispetto alle precedenti amministrative invece Forza Italia alleata con i Civici Ancona. Male invece la Lega che non supera nemmeno il 3% ed ha perso per strada più di 4mila voti. Nel centrodestra il fanalino di coda è risultato essere l’Udc, preceduto anche da Rinasci Ancona e la civica del dottor Aldo Salvi.

 

Passando al centrosinistra e detto subito del buon risultato della civica Ancona Diamoci del noi, i Riformisti non riescono a replicare l’exploit locale ottenuto alle ultime politiche e chiudono al 3,7%.

Roberto Rubegni, Europa Verde

In forte calo Ancona Popolare-Centristi Per Ancona. I primi, andando da soli nel 2018, ottennero un ottimo 4,83%. Questa volta un 2,41% con circa 1.000 voti in meno e un alleato in più.

Il ritorno sulle schede elettorali dei Repubblicani non è invece andato bene essendo stati gli unici a non arrivare nemmeno all’1% tra tutte e 18 le liste in gara.

Francesco Rubini nella sua intervista di ieri nella sala stampa del Comune, ha detto che il voto si è polarizzato e in tanti hanno optato per il cosiddetto voto utile, altri per quello di protesta. Quest’anno, appoggiato da ben due civiche, Rubini ha perso soltanto 200 voti rispetto alla tornata precedente, eppure son quasi 2 i punti percentuali persi. Le attese però erano ben altre.

Marco Battino chiude penultimo tra i candidati a sindaco con il 2,18%, ma l’esperienza accumulata potrà tornargli utile in futuro.

Francesco Rubini e Loretta Boni, Altra Idea di Città

Male Europa Verde che vede Roberto Rubegni ultimo tra ‘i sindaci’.

La vera notizia però appare essere che, salvo errori di calcolo e riconteggi, il Movimento 5 Stelle, passato dal 16,46% che lo rendeva il secondo partito cittadino 5 anni fa, al 3,75 attuale, resterà fuori dal consiglio Comunale. Per una manciata di voti, ma sempre fuori resta.

La Sinistra di Rubini, il M5S ed Ev: si fossero coalizzati nel cosiddetto terzo polo anconetano, avrebbero potuto fare di più a queste elezioni? Chissà. Tra l’elettorato più che tra i vertici dei tre partiti, la delusione per questa mancata alleanza era tanta e adesso lo è ancor di più.

Quel che è certo è che i circa 7mila voti persi da centrosinistra e 5 Stelle sono stati tutti assorbiti dal centrodestra. Protesta come dice Rubini? Fiducia nel candidato Silvetti? L’aria politica nazionale che da quelle parti spinge? Chissà.

«È un risultato importante per Fratelli d’Italia – commenta a Cronache Ancona il coordinatore cittadino del partito Marco Ausili – FdI primo partito della coalizione, primo partito in assoluto in quanto a preferenze e secondo per voti di lista in assoluto, a soli novecento voti dal Pd. Merito del buon governo regionale e nazionale, e del tanto lavoro fatto a livello locale. Merito di una lista molto forte e di una grande attività ad essa connessa». Ausili sa bene però che i giochi non sono finiti qui: «Daniele Silvetti è avanti. Guardiamo a questi dati con responsabilità, serietà, voglia di includere e desiderio di essere messi alla prova per fare le cose. Questi numeri parlano di un momento storico per la città di Ancona. Un momento storico che tutti noi anconetani possiamo vivere da protagonisti, avendo fiducia in questo movimento in corso, nuovo, che fa capire quanto la necessità di cambiamento e di esplorare nuove forme di amministrazione della città sia ormai sentimento largamente diffuso. Non c’entrano i partiti, c’entrano gli anconetani che sceglieranno il nuovo, uscendo da un sistema vecchio e chiuso da decenni».

E poi, in un comunicato congiunto con Carlo Ciccioli, i due aggiungono che: «Tutti noi anconetani possiamo vivere da protagonisti questo momento, avendo fiducia in questo movimento in corso, nuovo, che chiede cambiamento per arrivare a una nuova forma più partecipativa di amministrazione della città. Un sentimento largamente diffuso che va oltre i partiti, c’entrano gli anconetani, che sceglieranno il nuovo, uscendo da un sistema vecchio e chiuso da decenni. L’aver superato il 45% come coalizione a sostegno di Daniele Silvetti, risultato mai raggiunto negli ultimi decenni, certifica come gli anconetani abbiamo bocciato senz’appello la Giunta Mancinelli-Simonella che godeva del vantaggio di aver amministrato principalmente clientele negli ultimi dieci anni. Serve l’ultimo miglio da compiere e siamo certi che ci riusciremo».

Il candidato sindaco m5s Enrico Sparapani e la portavoce locale Lorella Schiavoni

«Il risultato delle amministrative – commentano invece i Giovani Democratici delle Marche attraverso un comunicato – vede la partita ancora aperta. Sebbene il tempo dell’esultanza, o dell’analisi della sconfitta, non sia ancora arrivato, noi Giovani Democratici siamo entusiasti del risultato raggiunto.  I nostri candidati si sono posizionati tutti tra quelli che hanno riscosso il maggior successo e numero di preferenze, alcuni assicurandosi un posto in consiglio comunale, altri rimanendo tra i primi dei non eletti (il riferimento è anche ad altre elezioni comunali, ndr). Questo dato – proseguono – evidenzia che la rete e la squadra che abbiamo costruito negli anni ha reso i suoi frutti. La cittadinanza riconosce nei nostri candidati giovani con idee innovative, competenza e un nuovo modo di fare politica, un modo sano e puro che si mette al servizio della cittadinanza e ne porta giovamento. Il risultato di questi ragazzi racconta una storia, quella di un Partito Democratico che sta cambiando volti, forma e soprattutto modi di fare. Un Partito che torna tra la gente e si spende per dar voce alle fasce più deboli della popolazione, come hanno fatto questi candidati che hanno influito con numerose proposte nei programmi elettorali. Prima tra tutte l’attivazione del servizio dello psicologo di base, ma anche la creazione centri giovanili, la maggior partecipazione a programmi europei da parte delle amministrazioni ed altre idee che promuovono un’idea di città attenta ai bisogni di tutti i cittadini.  La giovanile si è dimostrata ancora una volta una scuola di politica e formazione importante, capace di dare una struttura ed una rete di confronto ai ragazzi. Insieme siamo cresciuti, migliorati e siamo diventati pronti per essere gli amministratori del domani. I Giovani Democratici da queste amministrative portano a casa comunque una vittoria, e tutto questo è stato possibile solo grazie all’energia e l’incredibile forza dei nostri candidati: Elvinia Minnon, Lorenzo Piunti, Edoardo Carboni, Andrea Belegni, Giacomo Petrelli e Fabio Rossano. Ora in attesa dei ballottaggi, non si ferma il nostro lavoro – concludono -, ed in maniera unita, come sappiamo fare, continuiamo a credere nel sogno di una nuova stagione positiva della sinistra».

«Ripartiamo da qui, dal questo gruppo: giovane, coeso, forte» Commenta invece Roberto Rubegni di Europa Verde. «Certo – aggiunge poi – il risultato è al di sotto di ogni aspettativa. Ha probabilmente prevalso il voto utile e il concetto errato che transizione ecologica e sviluppo economico non sono compatibili». E su eventuali alleanze spiega subito che «Siamo disponibili a parlare con tutti su programmi e progetti. Non ci interessa altro». Anche con il centrodestra quindi? «Ci interessano solo i programmi e progetti comuni, ripeto».

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