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Umberto I altri tagli, via 300 precari
assunti a tempo determinato
durante l’emergenza Covid

SANITA' - L'assessore regionale Filippo Saltamartini spiega che, viste le risorse economiche attualmente disponibili, il provvedimento era necessario. Rsu sul piede di guerra

L’Umberto I di Torrette

di Antonio Bomba

Ospedale di Torrette, ancora tagli. Questa volta toccherà ai precari, assunti cioè a tempo determinato nel corso degli ultimi anni e mai stabilizzati. Dei 430 in scadenza, a ben 300 non verrà rinnovato il contratto dopo il 30 giugno. I restanti 125 invece sono salvi fino al 31 ottobre. Ma cosa sarà di loro dal 1 di novembre? Al momento è un mistero avvolto da mille incertezze.

In molti fanno notare che la gran parte di questi lavoratori sono stati assunti durante il Covid e adesso finiranno con un pugno di mosche in mano dopo aver fornito un contributo indispensabile durante l’emergenza. L’assessore alla Sanità della regione Marche Filippo Saltamartini spiega però che il provvedimento era inevitabile proprio perché, durante l’emergenza Covid-19, era stato assunto un numero importante di unità laorative che adesso, visti i loro costi e le risorse disponibili, l’Umberto I non può più permettersi.

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

In tutto questo l’Rsu annuncia iniziative concrete di protesta e pone l’accento sul fatto che il personale è ormai ridotto all’osso e il rischio di bloccare attività essenziali è quantomai alto. Cose impensabili fino a qualche tempo fa. E in tutto questo ne va da sé che le già interminabili liste di attesa finiranno con l’allungarsi sempre di più.

Cambierà qualcosa se e quando arriveranno più risorse da Roma? È la speranza di tutti, Regione, dirigenti di Torrette e sindacalisti compresi.

Nel frattempo sui problemi della Soc Ematologia è tornato oggi il Partito Democratico delle Marche con un comunicato in cui affermano che «È Saltamartini che sembra stressato». Il documento prosegue facendo notare come secondo loro «La vicenda della clinica di ematologia di Torrette ha avuto una evoluzione che merita più di un semplice commento. Prima di tutto è stata trovata una soluzione tampone che impedisce la riduzione drastica dei posti letto; anche se facendo ricorso ad una associazione esterna, questo per ora è comunque un fatto positivo. Purtroppo la risposta al problema data dall’assessore regionale Saltamartini merita una severa riflessione, perché tradisce, in realtà, una visione sbagliata dei problemi della sanità marchigiana. Infatti, non è vero che questi problemi dipendano solo da limiti imposti dal livello centrale, peraltro guidato anch’esso dalla destra, ma risentono soprattutto e pesantemente delle scelte di politica sanitaria fatte dalla Giunta regionale delle Marche. Meno di un mese fa la Giunta Acquaroli ha approvato un Piano socio-sanitario che su questi problemi cogenti non fa alcun cenno ma, assurdamente, programma di investire solo su poche strutture forse solo per proprio interesse elettorale e comunque fuori da qualsiasi logica e giustizia programmatoria.

Chantal Bomprezzi, segretaria regionale Dem

I Dem rimarcano poi come «Aver usato poi per l’avviso degli operatori della clinica l’espressione ‘Svarione da stress’ è a nostro avviso una caduta di tono inaccettabile. Scambiare quasi per isteria la preoccupazione per i propri pazienti da parte di chi è tutti i giorni in prima fila, è segno di una confusione che se personale non può diventare in alcun modo politica. Le parole sono pietre – è la loro conclusione – e come tali debbono tornare, metaforicamente, indietro se lanciate nella direzione sbagliata».

 

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