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Edilizia, l’Ance boccia la patente a punti
«Le regole esistono e non occorre
inventarne di nuove e fantasiose»

L'ASSOCIAZIONE dei costruttori edili delle Marche critica la norma prevista dal governo. Il presidente Stefano Violoni: «Il modus operandi a cui assistiamo è sempre lo stesso: varano norme inefficaci, che hanno il solo scopo di porre la spunta alla lista delle cose da fare, dando l’impressione di un’amministrazione efficiente. Ma nel quotidiano non è proprio così. Tutt’altro»

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Stefano Violoni, presidente Ance marche

«La proposta di una patente a punti è l’ennesima evidenza dello scollamento che esiste tra il legislatore burocrate e la realtà tangibile del mondo del lavoro». Lo dice il presidente di Ance Marche, Stefano Violoni, secondo il quale «le regole esistono e non occorre inventarne di nuove e fantasiose: sarebbe sufficiente farle applicare a tutti coloro che accedono al cantiere». Dopo quella di Confartigianato, arriva la bocciatura anche dell’Associazione dei costruttori edili di Confindustria sulla nuova norma prevista dal governo nel decreto legge sull’attuazione del Pnrr.

Secondo Ance, oltre alle imprese che applicano i Ccnl dell’edilizia, in cantiere opera una pluralità di altri soggetti (come impiantisti e fornitori), che per i quali si applicano legittimamene altre tipologie di contratto collettivo. Di conseguenza, «è necessario estendere la formazione nell’ambito della sicurezza del cantiere a tutti gli altri attori coinvolti». Violoni vuol essere ancora più chiaro: «Gli infortuni sul lavoro costituiscono un problema gravissimo, un dramma sociale e umano la cui soluzione rappresenta una priorità per le istituzioni, per il sistema industriale e per il Paese nel suo complesso. E la sicurezza è un tema prioritario per le imprese che rappresento».

«Le associazioni Ance delle Marche, continuano a lavorare per sensibilizzare i propri associati sull’importanza di investire sull’organizzazione aziendale, affinché vada sempre più affermandosi una nuova cultura della sicurezza a tutti i livelli: imprenditori, dirigenti, tecnici e operai. La conseguenza è che le imprese edili delle Marche hanno visto scendere, dal 2018 al 2022, i numeri delle vittime nei cantieri».

«Fare sicurezza in edilizia è sicuramente più difficile che in altri settori industriali – sottolinea Violoni -. Lo sviluppo di un cantiere non può seguire procedure standard, programmabili e prevedibili come avviene all’interno di uno stabilimento. È, dunque, inevitabile che al suo interno siano presenti rischi più elevati rispetto ai luoghi di lavoro delle altre categorie produttive. Le misure di prevenzione messe in atto nei cantieri, attraverso la sorveglianza ma soprattutto la formazione continua, permettono di mitigare e abbattere notevolmente questo elevato livello di rischio. Non capisco perché si è scelto di inventare un meccanismo a punti che punisce le imprese di costruzioni – conclude il presidente di Ance Marche -. Il modus operandi a cui assistiamo è sempre lo stesso: varano norme inefficaci, che hanno il solo scopo di porre la spunta alla lista delle cose da fare, dando l’impressione di un’amministrazione efficiente. Ma nel quotidiano non è proprio così. Tutt’altro».

 

«Patente a crediti per l’edilizia? Poco incisiva sulle reali esigenze, puntiamo sulla formazione»

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