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‘Stupor Mundi’, atto secondo:
tre giorni per raccontare
l’incontro tra Oriente e Occidente

JESI – La Città Regia che diede i natali a Federico II, ospiterà dal 9 all'11 maggio la nuova sessione del primo festival dedicato all’imperatore di Svevia

William Graziosi

 

Il Festival ‘Stupor Mundi’ si sposta a Jesi. La Città Regia ospiterà dal 9 all’11 maggio la seconda sessione del primo appuntamento con “Federico II – Stupor Mundi” dedicato ad uno dei suoi più illustri figli, l’imperatore Federico II Hohenstaufen con tre giorni di lezioni e spettacoli sul tema “Condividere i saperi tra Oriente e Occidente”. Appuntamento che fa seguito all’evento svoltosi ad Ancona dall’11 al 14 aprile incentrato sulla ricerca della pace e durante il quale è stata lanciata la proposta del riconoscimento del lascito culturale di Federico II come patrimonio immateriale dell’Unesco (da qui il programma del Festival).

«In queste ultime settimane ero in giro per l’Italia e una cosa mi ha sorpreso piacevolmente: è bastato mettere Federico II al centro di un grande evento per attirare l’attenzione generale – spiega in una nota William Graziosi, ideatore e direttore del festival – Dopo Ancona ho incontrato tante persone che sapevano del Festival e sono entusiaste per l’appuntamento di Jesi, perché Federico II è un personaggio di livello mondiale, legato alla storia europea e italiana, celebrato come un grande innovatore, la cui storia va riscoperta e ricordata per aiutare le menti dei governanti a ragionare in maniera diversa per quanto riguarda i rapporti tra popoli, facendo tesoro di quello che è stato lui e di quello che ha fatto».

Per la Vallesina e per Jesi, quindi, è più che doveroso ricordare l’imperatore svevo. «Vado predicando da trenta anni che una città come Jesi, che può vantare Federico II, Pergolesi e a pochi chilometri Spontini, deve assolutamente vivere con forza la sua eccellenza sia dal punto di vista della storia sia della musica – conclude Graziosi – In un mondo globalizzato serve mettere delle spille segnaposto per farsi riconoscere e Federico II ci dà ampiezza e altezza enorme da un punto di vista storico, culturale e turistico, rispetto ad un territorio limitato all’interno della regione Marche, molto apprezzata, ma non ancora tra le più conosciute in Italia e all’estero».

 

 

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