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Festival ‘Stupor Mundi’, «Federico II,
per la sua storia, può unire
Italia, Europa e altri continenti»

ANCONA - lo sostiene William Graziosi, manager culturale e ideatore del progetto che si articolerà dall’11 al 14 aprile nel capoluogo di regione e dal 9 all’11 maggio anche a Jesi, città natale dell'imperatore di Svevia

William Graziosi

 

Sette giorni di lezioni e spettacoli per celebrare il mito di Federico II di Svevia. È quanto si propone la prima edizione del Festival Federico II Stupor Mundi ad Ancona, alla Mole Vanvitelliana, dall’11 al 14 aprile sul tema “Cercare la pace e stupire il mondo” e a Jesi, all’Hotel Federico II, dal 9 all’11 maggio sull’argomento “Condividere i saperi tra Oriente e Occidente”. Il Festival Federico II Stupor Mundi nasce da un progetto di William Graziosi, manager culturale da 3 decenni, artefice e a lungo amministratore della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e dell’omonimo Festival, già sovrintendente della Fondazione Teatro Regio di Torino e inoltre direttore della realizzazione e gestore per due anni, proprio a Jesi, del Museo multimediale Stupor mundi che rievoca l’irripetibile vita dell’imperatore svevo. Curatore scientifico del festival è il professor Fulvio Delle Donne, ordinario all’Università della Basilicata, attualmente il massimo studioso di Federico II di Svevia.

«Nasce da un sogno dell’ingegner Gennaro Pieralisi che mi ha coinvolto conoscendo il mio impegno professionale nella Fondazione Pergolesi Spontini per la valorizzazione di due altri personaggi storici legati al territorio della Vallesina, Giovan Battista Pergolesi e Gaspare Spontini. Era il 2009 e mi parlò del suo sogno: quello di realizzare un museo federiciano. – spiega in una nota William Graziosi – Un progetto che mi è piaciuto subito, così abbiamo iniziato con una serie di incontri per produrre un documento preparatorio per quello che poi è diventato il museo ‘Stupor mundi’ di Jesi. Un museo multimediale, perché di Federico II non avevamo reperti o oggetti fisici da esporre, tali da poter ipotizzare un allestimento per un museo classico. Iniziammo dunque a trovare il luogo, predisporre i progetti e i bandi per definire le società che avrebbero realizzato il Museo e quindi gestire i lavori per la trasformazione di un palazzo, nella piazza dove la tradizione vuole che l’Imperatore sia nato, nei locali di una ex banca di Jesi, trasformati da uso ufficio a sede museale ci hanno portato all’inaugurazione il 1° luglio del 2017. Il progetto, però, nelle mie intenzioni non si doveva limitare al museo e comprendeva anche un vero e proprio festival per unire cultura, arte, musica che anno per anno ruotasse attorno alla figura dell’imperatore come descritta anche nelle sale del museo. Quando il consigliere regionale Carlo Ciccioli mi ha contattato per chiedermi di elaborare idee progettuali per promuovere la cultura marchigiana, ho subito pensato alla figura di Federico II».

Nelle intenzioni di Graziosi il festival avrebbe dovuto svolgersi a dicembre, «in quanto il 26 dicembre 1194 l’imperatore nasce a Jesi e il 13 dicembre del 1250 muore a Fiorentino di Puglia, ma per questioni organizzative abbiamo dovuto rinviare ad aprile e maggio, ritenendo utile unire i temi dei primi due anni della originale programmazione: la pace, la conoscenza e formazione. Quello della pace è un tema attuale, che entra nella vita di Federico II con la riconquista diplomatica e incruenta di Gerusalemme, con la ‘crociata della pace’, per usare la suggestiva espressione coniata dal curatore, il professor Fulvio Delle Donne: un tema che ci fa riflettere specialmente di questi tempi sul dialogo e sulla condivisione, sull’arte della diplomazia, sull’incontro tra i popoli. Il tema dell’appuntamento jesino è importante perché Federico II fu il punto di riferimento di una complessa rete mediterranea dei rapporti politici, interreligiosi, interetnici, interculturali, unendo Occidente e Oriente in un inscindibile nucleo di saperi. Un modello che si erge ai nostri occhi anche adesso. Mi auguro che il nome di Federico II, che definiva questo territorio la sua Betlemme, possa servire a connettere istituzioni politiche, culturali e sociali. Tutto quello che riguarda la cultura suscita interesse nei luoghi in cui si fanno gli eventi. Federico II, per la sua storia, è in grado di unire tutta l’Italia e ci collega anche con l’Europa ed altri continenti».

Il programma di eventi prevede le lezioni di storia, gratuite ed aperte al pubblico, tenute da Franco Cardini, Umberto Longo, Agostino Paravicini Bagliani, Annick Peters-Custot, Baudouin van den Abeele, Oleg Voskoboynikov, Lucia Basili, Antonio Brusa, Pietro Colletta, Stefano D’Ovidio, Teofilo De Angelis, Luisa Derosa, Claudia Gambini, Giuseppe Losapio, Silvia Maddalo, Giuseppe Mandalà, Andrea Mazzucchi, Laura Minervini, Marina Montesano, Antonio Musarra, Francesco Panarelli, Giuseppe Perta, Francesco Pirani, Stefano Rapisarda, Nicoletta Rozza, Anna Laura Trombetti Budriesi, Francesco Violante, Ortensio Zecchino, ma anche interventi musicali con l’Ensemble Micrologus e, Angelo Branduardi, il Duo Verba et Soni e la Giullarate di Gianluca Foresi (info sul sito: https://www.festival-stupormundi.it/).

 

 

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