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Spara alla moglie malata e la uccide,
poi tenta il suicidio
«Non sopportava più di vederla soffrire»

CORRIDONIA - Tragedia di Pasqua in via Macina: Palma Romagnoli, 86 anni, è morta sul colpo. Il marito Bruno Cartechini, ricoverato in gravissime condizioni a Torrette. E' stata la figlia, che vive nell'appartamento sopra i genitori, a lanciare l'allarme. Vicini e conoscenti: «Gente brava, si volevano troppo bene. Solo che lui era straziato dal dolore perché lei stava inferma a letto, non camminava più»

di Giovanni De Franceschi (foto Fabio Falcioni)

Due colpi di fucile nel silenzio delle campagne alle prime luci del giorno. Le urla che squarciano la tranquillità della domenica di Pasqua. Il corpo di una donna trovata senza vita nel letto e quello del marito soccorso con una gravissima ferita all’addome. E’ la tragedia che si è consumata stamattina a Corridonia.  Lui, Bruno Cartechini, 86 anni, poco dopo le 6,30 di stamattina ha imbracciato il fucile da caccia che deteneva regolarmente e ha sparato alla moglie, Palma Romagnoli, anche lei 86enne, malata e impossibilitata a camminare. Poi ha rivolto l’arma verso se stesso e ha fatto nuovamente fuoco con l’intenzione di uccidersi. E’ ricoverato in gravissime condizioni.

omicidio-corridonia7-325x217I coniugi vivevano al primo piano di una casa colonica in via Macina, nelle campagne a confine con Mogliano. Lui, prima agricoltore, poi aveva lavorato per anni in una vetreria. Lei, è stata sempre una casalinga. Malata di Alzheimer, da qualche tempo non riusciva più a camminare. Al piano superiore vive la figlia della coppia, con il marito. Ed è stata proprio lei stamattina a lanciare l’allarme dopo aver sentito gli spari: è corsa nell’appartamento dei genitori e si è trovata davanti il corpo della madre ormai senza vita e quello del padre, in condizioni disperate. Sul posto sono così arrivati 118, i carabinieri delle stazioni di Corridonia e Mogliano, i militari del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata e i colleghi del gruppo Sis (investigazioni scientifiche) di Ancona. Sul luogo della tragedia anche il comandante della Compagnia carabinieri di Macerata, maggiore Giorgio Picchiotti, il sostituto procuratore Claudio Rastrelli e il medico legale Antonio Tombolini.

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Il sostituto procuratore Claudio Rastrelli con il maggiore Giorgio Picchiotti

L’ipotesi investigativa è che il movente sia da ricercare nel fatto che lui non sopportasse più di vedere la moglie soffrire, per questo avrebbe fatto fuoco. Un colpo solo quello sparato verso la moglie in camera da letto. E un colpo quello che si è sparato puntandosi il fucile all’addome. L’uomo è stato poi trasferito in eliambulanza all’ospedale di Torrette dove ora lotta tra la vita e la morte. L’ipotesi sembra confermata anche dalle parole di vicini e conoscenti. «Una lunga vita passata insieme – racconta uno di loro che preferisce rimanere anonimo – hanno sempre vissuto lì in quella casa. Si volevano troppo bene, non voleva più vederla soffrire».  «Gente brava, solo che lui era straziato dal dolore per la moglie che stava inferma a letto, non camminava più», aggiunge un altro conoscente. Sul luogo della tragedia sono anche arrivati diversi parenti, sconvolti dal dolore.

(aggiornamento delle 12,40)

 

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