Associazione Fondo Mole al capolinea:
«Alla base della scelta di chiuderla
c’è la razionalizzazione dei servizi»

ANCONA - Approvata a maggioranza la delibera consiliare dettata dalle linee programmatiche di mandato che «eviterà sovrapposizioni di attività e costi» ha spiegato l'assessore Anna Maria Bertini. Critiche le opposizioni dem: «Ora avremo un soggetto che fa da affitta camere per il contenitore». Astenuto il consigliere Massimo Mandarano (Gruppo misto): «Voglio pensare che sarà un percorso nuovo»

Anna Maria Bertini

 

Semaforo verde dal Consiglio comunale per lo scioglimento del Fondo Mole Vanvitelliana con 18 voti favorevoli, 5 contrari e un’astensione. Il comune di Ancona – ha ricordato in aula l’assessore Anna Maria Bertini – ha aderito al Fondo Mole nel 1999 come socio ordinario poi però ci son state tutta una serie di variazioni negli anni della compagine dei soggetti associati, relative soprattutto alle decisioni strategiche dei singoli associati. «L’ultimo a uscire nel 2015 è stata la Regione Marche e dal 2020 i soci sono soltanto 2: il Comune e il Museo Omero con quote paritarie del 50%. – ha riepilogato Bertini – Nel 2020 è stata anche sottoscritta una convenzione tra Comune e associazione Fondo Mole per la gestione delle attività culturali per le annualità 2024, alla quale poi ha fatto seguito anche una delibera di giunta in cui è stato inserito il Museo Omero quale parte costitutiva della associazione. Nelle linee programmatiche di mandato approvate con la delibera del consiglio comunale numero 47/2023, l’amministrazione comunale ha stabilito di porre in essere tutta una serie di azioni che portavano alla razionalizzazione degli organismi partecipati operanti nel settore culturale per evitare sovrapposizioni di attività e di costi. Le attività che andava a svolgere il Fondo Mole, per alcuni punti sono sovrapponibili alle attività volte da Ancona Servizi per quanto riguarda la parte logistica, e per quanto oggi il comune di Ancona che sta gettando tutte le attività culturali, dalla manifestazione di interesse in poi. Alla base della chiusura del Fondo Mole c’è questa razionalizzazione dei servizi che non significa che alla Mole non si faranno più attività. Quelle continueranno a svolgersi come si sono svolte nel 2024 in cui il Fondo Mole non ha realizzato nessuna attività al di fuori della conclusione degli atti del convegno del Vanvitelli che si è tenuto a settembre 2023. Per queste motivazioni si chiede la chiusura del Fondo Mole» ha concluso l’assessore alla Cultura.

Mirella Giangiacomi

Tra gli interventi che si sono susseguiti prima del voto, anche quello molto critico della consigliera Mirella Giangiacomi (Pd) che ha evidenziato come «la scelta fatta è quella di rinunciare a un’attività come quello spazio di ristorazione con valore sociale, che era stato creato anche per le fasce fragili (offriva lavoro) dando spazio a una attività commerciale e facendo una scelta ben precisa, una sorta di esternalizzazione. Nelle linee di mandato si dice che l’assessorato ai Servizi sociali avrebbe predisposto un bando per l’utilizzo 365 giorni all’anno. In Commissione l’assessore Bertini ha detto invece che la scelta era quella di tenere aperto solo in caso di eventi. Non ho nulla contro il nuovo concessionario con affitto mensile di 500 euro e che si occuperà dell’acquisto delle strutture per la ristorazione. Attrezzature che in Commissione l’assessore ha definito distrutte ma non c’è alcune elenco delle stesse. l’ho chiesto in segreteria. Quelle attrezzature erano gestite dal chi faceva il catering, ora sono comprate dal concessionario – ha rimarcato Giangiacomi – Vuol dire che si introduce all’interno della Mole un soggetto diverso, certo legittimo. Ecco mi pongo qualche domanda: sembra quasi che si sia sotto la spada di Damocle del privato che, se a certo punto decidesse di portarsi via le attrezzature, ci lascerebbe con il cerino in mano». Giangiacomi ha inoltre rammentato che  «nelle linee di mandato c’è scritto che  si prevedeva di accorpare in Fondo Mole al Fondo delle Muse. E’ cambiato qualcosa, ora per razionalizzare si sceglie di dare tutto ad Ancona Servizi». La consigliera dem si è chiesta anche se «l’assemblea dei soci di Fondo Mole non debba ratificare la decisione del Comune? Ci hanno detto che in una nota l’altro socio ha annunciato anche lui la conseguente volontà di andarsene, se non l’ho interpretata male. Il Fondo Mole aveva il compito di proporre di organizzare e proporre attività aperte al pubblico con il coinvolgimento del Terzo settore, con attività educative, con il coinvolgimento delle scuole, con percorsi di formazione sull’arte contemporanea. Ora noi abbiamo un soggetto fa da affitta camere per il contenitore». Il gruppo Pd ha espresso voto contrario.

Annalisa Pini

A fare da contraltare invece la voce della consigliera Annalisa Pini (Civitas Civici) che ha votato la proposta di delibera. «E’ in atto un processo di razionalizzazione, di accorpamento in capo all’Assessorato alla Cultura – ha detto – che prende sulle spalle il compito per il quale  è stato istituito, cioè creare cultura sul territorio, compito prima demandato al Fondo Mole. Io non ho sentito finora nella discussione nessun numero: il Fondo Mole è stato efficace finora? – si è domandata – Da parte della minoranza non è arrivata nessuna cifra, quindi si decide di accorpare in osservanza alle linee di mandato. L’assessore farà quello per cui è stata messa lì, quello che ha dimostrato finora di saper fare perché la metodica utilizzata quella del bando di interesse è stata democratica finora nella scelta degli eventi culturali ad Ancona. Mi trovo a darle il sostegno anche per questo motivo».

Angelica Lupacchini

Sulla stessa lunghezza d’onda Angelica Lupacchini (FdI). «Come dichiarato in sede di commissione più volte da me in veste di presidente e anche dallo stesso assessore si parla di una scelta politica, collegata alle linee di mandato. Nessuno ha mai detto che vuole, con questa mossa, svuotare o togliere la cultura ad Ancona o fare della Mole una scatola vuota senza contenuti. Lo dimostra il bando che è stato pubblicato già quest’anno e che ha visto molti partecipanti oltre a tutte le manifestazioni che sono state fatte all’interno della Mole non solamente nell’ambito dell’extra G7 ma proprio durante l’anno e anche durante l’estate. Quindi quello che avevamo detto e concordato lo stiamo portando a termine. Il voto di Fratelli d’Italia sarà favorevole» ha annunciato

Massimo Mandarano

Massimo Mandarano (Gruppo Misto) ha rilevato che «sentendo i colleghi di minoranza, senza Fondo Mole, sarà la disfatta di Waterloo. Sono convinto più che mai che l’Amministrazione comunali, i dirigenti e i funzionari della cultura riescano comunque andare avanti tranquillamente. Questa è una forma di rispetto perché da anni svolgono quel lavoro e non vogliono essere disfattista. Voglio pensare che sarà un percorso nuovo. Non mi interessa il programma della maggioranza e per questo motivo mi asterrò».

(Redazione CA)

 

 

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