Era stata contattata su TikTok da uno sconosciuto che le prospettava la possibilità di avere un guadagno tramite investimenti in criptovalute.
Successiva alla donna, una 41enne jesina, veniva chiesto di continuare lo scambio di messaggi tramite Telegram dove le ribadiva la possibilità di effettuare investimenti partendo con piccoli importi, chiedendole di scaricare un’applicazione specifica effettuando il primo investimento di 30 euro. Dall’applicazione, poteva controllare tranquillamente l’andamento del suo investimento e in effetti notava che alla data del 17 dicembre il suo portafoglio virtuale conteneva bitcoin per un controvalore di 36mila euro.
Attraverso Telegram, chiedeva all’utente sconosciuto di ritirare l’intero capitale ma per far ciò avrebbe dovuto versare la somma di 977 euro per il cambio valuta da bitcoin a euro.
La 41enne ha fatto ciò che le era stato richiesto e, tramite la sua carta, effettuava il bonifico al numero iban indicatole. Subito dopo, inviava come prova copia dell’operazione compiuta rinnovando la richiesta di rimborso capitale. Ecco però una serie di messaggi nei quali le veniva comunicato che nel frattempo il suo capitale aveva superato il limite di valore di 100mila euro e le chiedevano copia della carta d’identità per effettuare delle verifiche fiscali, specificando che per tale operazione avrebbe dovuto versare 2.500 euro. La 41enne ha effettuato anche questo bonifico ad un secondo iban indicatole, inviava copia dell’operazione con richiesta liquidazione del capitale e nuovamente le veniva chiesta ulteriore somma, a seguito del fatto che l’ammontare del portafoglio aveva superato i 200mila euro e occorreva fare ulteriori verifiche fiscali.
Solo a questo punto, la 41enne ha iniziato ad avere qualche dubbio e a capire d’essere caduta in un raggiro richiedendo indietro le somme investite ma senza alcun esito.
Sporta denuncia alla polizia, gli agenti del Commissariato hanno proceduto al sequestro preventivo del conto corrente collegato all’iban dove era confluita la somma di denaro di 2.500 euro e l’istituto di credito ha comunicato di aver posto un blocco operativo al conto nel quale vi era un saldo di circa 3mila euro. Il conto è risultato intestato a un nigeriano 24enne domiciliato a Viterbo. Quanto al secondo conto corrente, risultava intestato ad una donna argentina, anche lei di 24 anni, residente a Campobasso. I due raggiunti dalla polizia del posto, su delega del Commissariato di Jesi, sono stati denunciati in stato di libertà per truffa aggravata in concorso.
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