Il quadro economico di Ancona continua a mostrare segnali preoccupanti. L’analisi dei dati sullo stock di imprese, elaborata dalla Cn di Ancona su dati InfoCamere, conferma una tendenza negativa che prosegue da oltre un decennio. Dal 2015 a oggi, il capoluogo marchigiano ha visto scomparire 1.273 imprese, passando dalle 8.342 unità del 2015 alle attuali 7.069. Solo nell’ultimo anno, il saldo negativo è stato di 170 aziende, pari a un -2,35% rispetto al 2023.
Un segnale positivo, seppur debole, emerge dall’attenuazione della flessione: il dato del 2024 risulta meno pesante rispetto ai cali registrati nel 2022 e nel 2023, quando il tasso di contrazione aveva raggiunto il picco della serie storica. Questa dinamica lascia intravedere una possibile stabilizzazione del numero di imprese, dopo anni di contrazione sempre più accentuata, fatta eccezione per il periodo della pandemia. Nel 2024, infatti, la decrescita si è ridotta dal -6,33% al -2,35%.
«L’analisi dei settori economici evidenzia difficoltà nei comparti tradizionalmente in sofferenza, come l’agricoltura (-3,67%) e il commercio alimentare e non alimentare (-4,16%). La vera sorpresa – sottolinea una nota di Cna Ancona – del 2024, però, è rappresentata dalla contrazione di attività che fino a pochi anni fa trainavano l’economia locale. Particolarmente colpiti risultano i servizi di ristorazione (-3,98%), le attività professionali e tecniche (-4,20%) e il comparto socio-sanitario (-7,25%). Se il ridimensionamento del settore sanitario può essere ricondotto alla fine dell’emergenza Covid, meno prevedibile è la contrazione di comparti come la ristorazione e i servizi professionali, che finora avevano rappresentato elementi di crescita per un’area urbana come Ancona. L’unico settore in controtendenza è l’edilizia, che registra un incremento del 2,63%, trainato dagli incentivi del Superbonus 110% e dagli investimenti del Recovery Fund nelle opere pubbliche».
Tra i comparti sotto la lente della Cna di Ancona, il commercio continua a mostrare segnali di difficoltà. Nel 2024 si registra un saldo negativo di 88 imprese, con una flessione del -4,16% rispetto all’anno precedente. Sebbene il calo sia leggermente inferiore rispetto al 2023 (-9,46%), il dato rimane allarmante e suggerisce che la stabilizzazione del settore sia ancora lontana: potrebbero essere necessari ancora diversi anni prima di raggiungere un equilibrio.
Il comparto turistico e della ristorazione, che in passato aveva compensato le perdite di altri settori, ha subito un brusco rallentamento a partire dal 2022. La crisi pandemica sembra aver lasciato segni profondi, con un calo continuo negli ultimi anni. Nel 2023, il codice Ateco I (servizi di alloggio e ristorazione) ha perso 22 attività (-3,98%), e il dato più preoccupante riguarda la performance dell’ultimo decennio: per la prima volta, il saldo a dieci anni è negativo, con una perdita di 27 imprese (-4,84%). Un indicatore che certifica l’ingresso della ristorazione in una fase di contrazione strutturale.
«La lettura di questi dati è estremamente complessa – commenta Andrea Cantori, segretario della Cna di Ancona –. La moria silenziosa delle imprese che registriamo da anni continua senza sosta. Se in passato il declino delle Mpi segnalava un mutamento del modello economico, oggi la recessione sembra colpire anche le grandi industrie: basti pensare alle notizie di stampa che nel corso del 2024 hanno portato l’attenzione dell’opinione pubblica sulle crisi Moncaro e Beko. Questo ci fa temere che ci troviamo di fronte ai primi segnali di una crisi di sistema. Inflazione, crisi energetiche legate ai conflitti internazionali e gli effetti del Covid sembrano aver lasciato conseguenze più gravi del previsto, mettendo a dura prova l’economia locale. Serve un intervento immediato con politiche economiche strutturali – conclude Cantori –. Non si tratta di misure che possono essere adottate a livello comunale, ma di azioni di ampio respiro a livello regionale, nazionale ed europeo»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati