Approderà domani in Consiglio comunale la delibera che consegnerà ad Ancona Servizi, società interamente partecipata dal comune di Ancona, la gestione in house providing della Fiera di San Ciriaco 2025 e per i prossimi 10 anni. Dopo il semaforo verde acceso dalla giunta, stamattina anche la VIII Commissione consiliare, presieduta da Daniele Giachi, ha dato il via libera all’operazione con 4 voti di maggioranza e 3 astensioni dell’opposizione. L’assessore Angelo Eliantonio, nel ricordare che è uno dei più rinomati a livello nazionale l’evento fieristico anconetano inserito dall’1 al 4 maggio nei festeggiamenti patronali, ha elencato le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione a cambiare il gestore. «La fiera ha una storia riconosciuta a livello nazionale, ha una tradizione in termini di presenze e adesioni, sebbene in questo comparto ci sia una crisi generalizzata in tutti Italia, la Fiera di San Ciriaco va in controtendenza. Nasce quindi l’esigenza anche da parte di questa amministrazione di valorizzarla come patrimonio di tutta la città. Abbiamo immaginato una gestione più diretta sempre facendo un un accenno è una riflessione rispetto al passato visto che prima dell’arrivo di Blu Nautilus che l’ha gestita per parecchi anni, la fiera era organizzata internamente dall’Ufficio comunale fiera che oggi per motivi legati all’organizzazione degli enti locali, per i motivi legati al budget e al personale oggi è impossibile».
A fronte anche di una valutazione fatta sullo storico in particolare in relazione alle partecipazioni ogni volta che sono state fatte procedure, «dal 2013 ad oggi è solo uno l’operatore che risponde alla gara pubblica, che è Blu Nautilus di Rimini, abbiamo deciso di affidare in house la gestione dell’evento. – ha proseguito Eliantonio – Rafforzeremo così e non di poco il know out di Ancona Servizi. Altro elemento di forza è quello che va beneficio degli operatori che vi partecipano perché le tariffe rimarranno invariate per i prossimi 10 anni al netto delle variazioni inflattive. La tariffe sono ferme al 2019, al periodo pre Covid. Altro elemento: tutti gli aspetti gestionali della fiera, dagli impianti, la certificazione degli stessi, insomma l’indotto ora resterà sul territorio».
L’assessore ha anche messo in evidenza il flusso di ricavi stimato per il prossimo decennio che ammonterà a 2.559.000 di euro, «circa 259mila euro l’anno che rimangono all’interno della multiutility al 100% partecipata dal nostro Comune». La procedura resta la stessa: gli operatori parteciperanno al bando già emesso dal Comune e in scadenza il 10 marzo «cambierà solo il gestore che aiuterà nella selezione dei posteggi, un volta stilata la graduatoria che risponde alla normativa regionale». I numeri della fiera edizione 2025 prevedono 325 ambulanti, 25 per il mercatino artigiano, altri 25 per sapori e tipicità mentre 55 sono per il ristoro e fiera campionaria non collegati al bando e alla graduatoria ma scelti al gestore. «Gestire più da vicino la fiera ci consentirà anche di valorizzarne la qualità egli espositori in linea con gli indirizzi politici dell’Amministrazione sulla base delle categorie merceologiche o altro» ha ribadito Eliantonio.
Nel dibattito il consigliere di maggioranza Jacopo Toccaceli (FdI) ha plaudito a questa scelta. «Noi siamo coerenti con quello che diciamo. Pagare le trasferte al personale della cooperativa di Rimini costava, oggi servizio viene riportato all’interno del Comune, nella nuove modalità di legge ridando dignità alla struttura comunale e nuovi introiti. Con la formula precedente su un bilancio di oltre 300mila euro il Comune introitava solo l’1%. Inaccettabile». Complimenti che sono arrivati anche da Arnaldo Ippoliti (Ancona Protagonista) che è andato oltre svelando che gli piacerebbe vedere istituiti altri eventi tramite Ancona Servizi «d esempio la prima domenica del mese su Ancona potrebbe essere fatto un un mercato a mare mare simile a quello di Civitanova. Il passaggio importante è che adesso lo fiera di San Cirico la gestiamo direttamente e con introiti, con magari nuove assunzioni o magari il coinvolgimento di professionalità che prima erano di fuori regioni o fuori provincia. Portiamo così un esempio virtuoso su Ancona».
«Sapevamo che c’era questa intenzione da parte della nuova amministrazione di sostituirsi alla Blue Nautilus, è nel programma di governo, è stato ribadito in quest’aula più volte, quindi lo davamo scontato che questo passaggio si verificasse – ha osservato la consigliera dem Mirella Giangiacomi – Negli anni non è stato possibile mantenere il servizio internamente al Comune ed è stato esternalizzato. Abbiamo la struttura fisica, l’organizzazione adeguata in Ancona Servizi? Mettiamo l’obbligo di residenza per tutti quelli che eventualmente vincessero diciamo dei bandi per entrare nella gestione dell’organizzazione della fiera? Quante spese si prevedono a fronte dell’utile ipotizzato dall’assessore? La Festa dei Fiori, prima gestita da Blue Nautilus ora da chi sarà gestita? – ha domandato – Se c’è tutto, ovviamente sono molto contenta». L’assessore ha chiarito che tutti gli altri eventi, fiera esclusa, sono mostre mercato e che potranno essere individuati operatori che le organizzeranno. Per il resto Eliantonio ha chiarito che «la prima cosa che è stata chiesta ad Ancona Servizi in questi 10 mesi di confronto e riflessioni è stata: avete le professionalità per gestire la fiera di San Ciriaco? Ci hanno garantito che erano in grado di assumersi questo onore e onere, ma già la modifica statutaria della società prevedeva la gestione di fiere e mercati. Sul personale da impiegare non c’è alcun discrimine per chi non è d’Ancona. Il ragionamento è in termini generale sull’indotto».
Dai banchi della minoranza Massimo Mandarano (gruppo misto—Iv) apprezzando ha ironizzato «nelle mie grandi battaglie sindacali di sinistra del passato ero contro l’esternalizzazione non mi sarei mai immaginato di essere scavalcato dalla destra su questo argomento. Bene quindi riuscire a a dare a una Partecipata del Comune una gestione diretta». Il dirigente del servizio Giordani ha spiegato anche i motivi dell’impossibilità di reinternalizzare la gestione della fiera agli uffici comunali, visto le modifiche al quadro normativo che sono intercorse nel corso degli anni. Anche i costi per il nuovo personale, selezionare con procedure ad evidenza pubblica, che Ancona Servizi dovrà approntare caleranno nel tempo. «Ci aspettiamo che le aziende del territorio che forniscono servizi facciano offerte più vantaggiose proprio perché non c’è trasferta» ha detto.
Anche il consigliere Giacomo Petrelli (Pd) è tornato sulla questione del personale di Ancona Servizi. «Dal Pef allegato alla proposta di Ancona Servizi ha notato che verranno assunte 12 unità, tra personale interno ed esterno. Quelli interni verranno assunti?» ha chiesto. Nella risposta è stato spiegato che quei numeri sono un stima delle ore lavorative (sulla base dei rendiconti storici dei costi gestionali) che tiene conto di una fiera con una organizzazione complessa, a partire dalla procedura per l’assegnazione dei posteggi. «Le scelte sono di Ancona Servizi ma possiamo ipotizzare che il nuovo personale sarà più un supporto esterno che interno perché i tempi sono strettissimo ma è chiaro che piano piano cresceranno le professionalità interne alla società.- ha dettagliato il tecnico – Il know out, la capacità di organizzare la fiera, è l’investimento più importante che viene fatto, software compresi». Susanna Dini (Pd) ha chiesto di approfondire quali sono le funzioni interne già attive in Ancona Servizi. «Quelle chiave di progettazione e organizzazione sono già coperte. Le 12 unità, come coordinatori o steward, gestione posteggi, sono figure esecutive e saranno assunte solo per 45 giorni, probabilmente ricorreranno a servizi esterni nel rispetto dei contratti pubblici» ha puntualizzato Giordani.
La consigliera Fabiola Fava (FdI) ha concordato sulla necessità di internalizzare la gestione della fiera. «Queste 12 persone se prima venivano da Rimini, poi li tornavano. Noi dobbiamo produrre lavoro qua ad Ancona anche per tornare sopra i 100mila abitanti, La città si è svuotata in questi ultimi anni perché non c’era lavoro. Ben venga questa gestione in house providing della Fiera di San Ciriaco come che ‘Giardini in fiore’ sia gestita da operatori marchigiani», Giangiacomi ha eccepito però che anche i lavoratori riminesi erano tali: «Non possiamo fare un guerra su chi si definisce lavoratore e chi no. Nessuna contrarietà ad affermare che se si riesce costruire qualcosa che nel tempo ci fornirà qualità e anche nuove risorse. Me lo auguro e posso essere contenta di questa scelta. Rilevo solo che nel quadro economico-finanziario ci sono alcuni elementi, ad esempio le risorse esterne, che lasciano qualche margine di incertezza. Se internlizziamo e poi scopriamo che un parte va comunque fuori, qualche domanda va posta».
Ha chiuso il dibattito Angelica Lupacchini (FdI) per mettere in controluce che «è intelligente e anche giusto prendere in considerazione una alternativa per la gestione della fiera. Faccio i complimenti anche ad Ancona Servizi che si mette in discussione per poter arrivare all’obiettivo di organizzare un evento che rende Ancona luogo di aggregazione importante in tutta Italia. Spero che con la minoranza, che ha i suoi dubbi leciti, esprima un voto favorevole insieme a noi per questo passaggio che racchiude un presa di coscienza e una volontà di fare propria la Fiera di San Ciriaco». Oggi l’opposizione ha risposto con un voto di astensione.
(Redazione CA)
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