Paziente trapiantato di rene operato
con la chirurgia robotica mini invasiva
per rimuovere un tumore

ANCONA – Intervento riuscito grazie all’equipe della Clinica Urologica dell'Aoum diretta dal prof. Andrea Benedetto Galosi e centro di riferimento per l'alta complessità

L’equipe della Clinica Urologica al completo, al centro il prof. Andrea Benedetto Galosi

 

Un delicato e avveniristico intervento di chirurgia robotica mini invasiva per la rimozione di un tumore al rene di un paziente trapiantato è stato eseguito con successo dall’equipe della Clinica Urologica dell’Aoum diretta dal professore Andrea Benedetto Galosi. I chirurghi l’hanno portato a termine nel mese di dicembre 2024. Grazie all’utilizzo del robot ‘Leonardo’, mediante la tecnica mininvasiva sono intervenuti su un paziente trapiantato di rene in cui era insorta una forma tumorale. Questione di alta complessità, come la maggior parte dell’attività svolta quotidianamente dal reparto diretto dal prof. Galosi che nel 2024 ha applicato 160 procedure robotiche per interventi alla prostata. La rarità del caso ricordato poc’anzi fa il paio con un altro portato a termine il mese precedente.

«Si tratta dell’intervento di asportazione radicale di vescica e rene su un paziente dializzato con grave insufficienza renale e cardiopatico – spiega in una nota il professor Galosi – Una tecnica chirurgica complessa che ci ha consentito di superare in maniera sicura l’intervento, dalla preparazione fino al decorso post-operatorio frutto della collaborazione di un team dedicato. Nel campo medico, come in altri, l’evoluzione tecnologica è vitale per restare al passo coi tempi, ma poi serve anche, e soprattutto, l’expertise del personale dedicato». Il Pne – Piano Nazionale Esiti – valuta gli interventi sanitari applicati nelle strutture ospedaliere italiane e lo fa basandosi soprattutto su criteri qualitativi, di unicità e di alta complessità. Proprio questa valutazione ha consentito all’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche di essere il miglior ospedale pubblico d’Italia. Il contributo a questo riconoscimento lo ha dato anche la Clinica di Urologia.

«Noi selezioniamo le opzioni terapeutiche, ma come centro di riferimento regionale per tantissime fattispecie chirurgiche abbiamo come priorità i parametri qualitativi prima di quelli quantitativi – aggiunge il direttore della Clinica di Torrette – Penso alle neoplasie rare al pene o quelle retroperitoneali di cui solo noi di Torrette ci occupiamo nelle Marche. Sulle ablazioni percutanee tumorali lavoriamo con un team multidisciplinare che coinvolge altri professionisti, dagli oncologi ai radiologi interventisti e ai patologi. Ci sono poi le disfunzioni minzionali legate a patologie benigne delle vie urinarie o quelle affrontate dal team neurologico afflittive del sistema nervoso gestite in collaborazione con l’Unità Spinale di Torrette, un’altra eccellenza. La Clinica di Urologia, inoltre, è l’unico centro abilitato della regione per la diagnosi e la terapia delle cistiti interstiziali che rientrano nelle Malattie Rare, così come siamo centro di riferimento sul fronte degli sfinteri urinari. Come dimenticare poi la Skin Unit; con la chirurgia robotica abbiamo ricostruito una neurovescica per limitare l’incontinenza urinaria dell’uomo, ma anche della donna. Infine le calcolosi delle vie urinarie. Anche qui, si tratta di interventi che in larga parte possono essere considerati di routine. Tuttavia, ne esistono di varie tipologie e con esiti diversi da centro a centro. Noi disponiamo di nuovi laser e strumenti digitali all’avanguardia come le telecamere usa e getta».

Questione di complessità si diceva e le potenzialità del reparto diretto dal professor Andrea Benedetto Galosi emergono da ulteriori riconoscimenti. La Clinica Urologica di Aoum è accreditata per i tumori alla prostata (Prostate Unit) visto che supera la soglia posta dal ministero dei 120 interventi l’anno e soprattutto il tasso di ricoveri entro 30 giorni dall’intervento: il criterio nazionale è fissato al 6%, Torrette è addirittura all’1%. L’altro riconoscimento è molto recente. «La Siu, Società Italiana di Urologia, nel dicembre scorso ci ha nominato Centro di Eccellenza Nazionale per il trattamento dei tumori renali. – prosegue – Il Bollino Arancione, a conferma del titolo, ce lo siamo guadagnato attraverso una serie di interventi, come ad esempio le neoplasie renali con invasione della vena cava, a volte con rischio di arrivare al cuore. In questo caso dobbiamo sottolineare la preziosa collaborazione multidisciplinare con la Struttura Complessa di Cardiochirurgia diretta dal prof. Marco D’Eusanio e la Struttura Complessa di Chirurgia Vascolare diretta dal dr. Luciano Carbonari. Alla base di tutto c’è anche l’attività scientifica legata alla ricerca clinica, tra studi e pubblicazioni di cui la nostra unità operativa si fregia».

L’urologia di domani si basa sulla passione delle equipe medico-infermieristiche e sulla freschezza delle giovani leve. La Scuola di Specializzazione in Urologia al momento segue 25 medici da tutta Italia che si stanno formando all’interno dell’Aoum. Durante il periodo quinquennale della specializzazione i giovani medici hanno l’opportunità di trascorrere un periodo all’estero (fino a un massimo di 18 mesi); in questo periodo alcuni specializzandi sono nel Regno Unito e in Austria. La preponderanza degli specializzandi è al femminile, nonostante i pazienti curati dalla Clinica Urologica di Torrette siano in maggioranza uomini (70%). La Clinica cura pazienti adulti dai 16 anni in avanti, ma collabora con la Chirurgia Pediatrica del presidio ‘Salesi’.

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