Genocidio di Gaza,
il Consiglio comunale di Ancona boccia
la mozione di Francesco Rubini

LA MAGGIORANZA aveva chiesto il ritiro dell’atto proposto dal consigliere d’opposizione di Aic perché ritenuto anche dal sindaco Daniele Silvetti «di parte e che non rende giustizia di quella che è la verità storica. Pur condividendone i contenuti oggi non mi sento di poter avallare una posizione che dice che i buoni e i giusti sono tutti da una parte e che dall'altra ci sono i colpevoli». Seduta sospesa dopo l’irruzione in aula di alcuni giovani con uno striscione

Francesco Rubini

 

Durante la discussione incentrata sulla mozione di condanna del genocidio a Gaza e per il riconoscimento dello Stato di Palestina, nel Consiglio comunale di Ancona irrompono alcuni giovani con uno striscione. La seduta viene sospesa per ordine del presidente Simone Pizzi e intervengono gli agenti della Polizia locale. L’episodio ha movimentato oggi pomeriggio i lavori dell’assemblea cittadina durante la discussione   della mozione presentata dal consigliere d’opposizione e vicepresidente del Consiglio, Francesco Rubini (Aic), che alla fine è stata bocciata. Il proponente si è rifiutato di modificarne il testo recependo i suggerimenti mossi da alcuni  rappresentanti di maggioranza che pur condividendo il passaggio del testo in cui si ricordava la tragedia di migliaia di morti e le condizioni in cui vive il popolo palestinese, ritenevano la ricostruzione degli eventi parziale

La mozione di Rubini impegnava in sostanza la giunta comunale e il sindaco a «sottoscrivere e inoltrare al governo la richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite, al diritto internazionale e alle indicazioni della risoluzione del Parlamento europeo» e «chiedere al governo italiano di adoperarsi, con ogni mezzo e senza sosta nelle relazioni democratiche per giungere a un cessate il fuoco umanitario immediato e definitivo. sia a Gaza, sia in Cisgiordania, sia in Libano, per ottenere la liberazione dei prigionieri politici e degli ostaggi, per procedere senza indugi all’apertura dei valichi di frontiera sotto il controllo dell’Onu per garantire l’ingresso di aiuti umanitari, acqua e farmaci nella Striscia di Gaza».

Simone Pizzi

Chiedeva poi di «affermare la solidarietà con il popolo Palestinese e il suo diritto all’indipendenza e alla sovranità nazionale, oltre che a vivere in pace» oltre all’impegno dell’Anci «a farsi portavoce e promotore di questa iniziativa presso tutti i comuni d’Italia» ed «esporre simbolicamente la bandiera della Palestina dalla finestra centra del Palazzo comunale». Ultimo passaggio sollecitava di chiedere al governo «di impedire che cittadini italiani con doppio passaporto pratichino il servizio militare in Israele, anche con la revoca della cittadinanza» e al Parlamento e al governo di impegnarsi affinchè il conflitto israeelo-palestinese sia definitivamente risolto,« favorendo un dialogo diretto tra le parti che porti al riconoscimento universale dello Stato di Palestina e al diritto al ritorno nelle proprie case per i profughi palestinesi».

E’ saltata anche la proposta pervenuta da banchi di minoranza dei consiglieri del Pd e dello stesso presidente Pizzi a valutare di rimodulare il testo per renderlo condiviso, accennando anche alla violenza di Hamas contro Israele. Rubini è stato irremovibile rilevando come «le posizioni sono diverse e dubito di poter condividere quelle che non siano chiare nella condanna di Israele” perché “è il momento di scegliere da che parte stare». Rubini ha anche fatto osservare come molti Comuni italiani in questi giorni stiano votando mozioni simili. «Penso che il Consiglio comunale abbia perso una grande occasione per dimostrare da che parte stare. -a concluso Rubini – Ancora una volta ha prevalso la solita logica di difesa dello Stato criminale d’Israele, ancora una volta è mancato il coraggio di schierarsi dalla parte giusta della storia, cioè al fianco del popolo palestinese. Trovo francamente grave – ha proseguito – l’atteggiamento da parte di alcuni rappresentanti della maggioranza, sia politici che amministrativi, nei confronti del presidio organizzato sugli spalti del Consiglio comunale, un presidio pacifico per nulla ostacolante dei lavori dell’aula. Sentire un segretario comunale invocare presunte denunce è stato davvero triste, soprattutto se confrontato con quello che sta avvenendo sulla striscia di Gaza».

Daniele Silvetti

Anche il sindaco Daniele Silvetti, che svolge anche l’incarico di vice presidente vicario dell’Anci nazionale ha messo in evidenza che «il 7 ottobre 2023 a ricordato come l’ennesima pagina oscura della nostra umanità però credo che votare la mozione così com’è stata proposta non renderebbe giustizia di quella che ha la verità storica, per lo meno nella sua completezza. Vorrebbe dire prendere una posizione e non rendere onore a entrambi i popoli. Sono assolutamente d’accordo che il popolo palestinese stia pagando un prezzo altissimo però dall’altra parte non renderemo giustizia al popolo israeliano che ha subito sequestri, esecuzioni sommarie. Avremmo dovuto quindi inserire all’interno della mozione tutte le premesse per una comune condanna di tutti i fatti, tutti gli attentati, di tutti i fatti gravissimi che hanno interessato con il sangue i popoli israeliano e palestinese. Sostengo la soluzione diplomatica per il riconoscimento di 2 popoli in 2 Stati sovrani. Oggi non mi sento di poter avallare una posizione che dice che i buoni e i giusti sono tutti da una parte e che dall’altra ci sono i colpevoli. Colpevole governo israeliano per aver intrapreso questa azione così pesante e massiccia che sta ormai travalicando un limite accettabile, dall’altra sono assolutamente colpevoli tutti coloro che hanno ingenerato e hanno provocato attentati ripetuti dall’ottobre 2023. E’ parziale una lettura che in realtà andrebbe soprattutto a sminuire la portata di fatti e non sarebbe rispettosa della sofferenza e del dramma che hanno vissuto tanto i civili palestinesi tanto i civili israeliani».

Secondo Silvetti approvare il modo blindato e parziale questa mozione, «nel cui messaggio riconosco l’intento del proponente Rubini che apprezzo e che condivido per la sensibilità, esporrebbe questa città soprattutto ha una posizione di parte, che non mi sento di poter avallare proprio per un segnale di vicinanza ai popoli».

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