«Abbiamo notato che i referendum abrogativi proposti dalla Cgil, per riportare al centro dell’agenda politica e legislativa i Diritti delle persone che lavorano, hanno introdotto una nuova tipologia di confronto nel Paese. Si rifiuta il dibattito sulle posizioni nel merito dei temi posti dai quesiti, nessuno si propone di esprimersi per il No, poi si strappano i manifesti elettorali affissi negli appositi spazi. Come Cgil di Fabriano, sono ben 3 volte che provvediamo a coprire le bacheche predisposte e previste dalla normativa, e la cosa si sta verificando in tutta la provincia ed in tutto il Paese». A denunciare i fatti è Pierpaolo Pullini della Cgil Ancona –Camera del Lavoro territoriale di Fabriano, prima del silenzio elettorale che scatterà alle mezzanotte di oggi.
«Siamo ben convinti – prosegue nella nota il sindacalista della Cgil Fiom – che le tematiche proposte nella campagna referendaria abbiano una valenza fondamentale per la società e per i diritti di tutte le persone che per vivere devono lavorare: consideriamo questi atti vigliacchi ed antidemocratici.
Il diritto di esprimere il proprio pensiero e le proprie ragioni, nel rispetto delle idee altrui, è riconosciuto a tutti ed è un elemento essenziale nel dibattito politico e sociale ma sembra che la cosa non sia conosciuta a chi è contrario ai temi dei referendum. Non dare retta a chi ti dice di non esprimerti, partecipa e sostieni chi vuole riportare al centro i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che rischiano di scomparire dalla legislazione e dalla cultura sociale della Repubblica democratica fondata sul Lavoro. E di Lavoro si deve tornare a parlare. L’ 8 ed il 9 giugno vota Si per una società più giusta e solidale! L’8 ed il 9 giugno vota Si per non lasciare alle nuove generazioni un lavoro povero, precario e senza dignità» conclude Pullini.
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