Utilizza tre parole il sindaco Daniele Silvetti per esprimere il suo netto no alla ripresa della pesca del mosciolo: «Tradizione, sostenibilità, ambiente: Ancona». Dopo l’ok della Consulta regionale per la pesca che da oggi, pur con regole precise, ha permesso di nuovo la pesca del mollusco di Portonovo, il primo cittadino anconetano oggi ha formalizzato una richiesta alla Capitaneria di Porto di estendere il divieto di pesca dei Moscioli all’intera stagione estiva 2025.
«Giù le mani dal mosciolo, divieto di pesca subito – scrive Silvetti in un post sui social – Ho promosso e presieduto già dal 2023 un “Tavolo di Tecnico”per la tutela del Mosciolo” composto da Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Università Politecnica delle Marche, Cnr-Irbim, Regione Marche, Arpa Marche, Amap, Ast, Istituto Zooprofilattico Marche-Umbria, Slow Food Marche, operatori e pescatori della pesca del mosciolo e le associazioni di subacquei. – ricorda il sindaco – Grazie proprio al lavoro di questo tavolo è stata promossa una attività di ricerca per la tutela del Mosciolo che coinvolgesse le istituzioni scientifiche interessate dall’argomento e tutti i portatori di interesse. Le ricerche sono passate alla loro fase operativa sul campo con l’autorizzazione del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste Prot.n.0148158 del 17-06-2024-Aoo:Cle class.III/14, in base alla quale è stata emessa Ordinanza dalla Direzione Marittima- Ancona n.57 del 2-07-2024».
Sulla conclamata scarsità del prodotto per varie concause e sulla necessità di far ricreare una sufficiente condizione di recupero in situazioni di habitat indisturbato, «per quanto si è potuto reperire dalle evidenze scientifiche risultanti dalle ricerche in corso, ho chiesto formalmente in data odierna di emanare la necessaria ordinanza, da parte dell’Autorita’ marittima preposta, per estendere il divieto di pesca dei moscioli all’intera stagione estiva 2025». La Capitanerà è infatti l’istituzione competente a imporre il divieto.
Mosciolo, riparte la pesca: «E’ un errore, la sua tutela viene prima di qualsiasi altro interesse»
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