
Massimo Olivetti, sindaco di Senigallia
di Sabrina Marinelli
Prove tecniche in vista delle amministrative a Senigallia, dove gli elettori torneranno alle urne la prossima privavera. Probabilmente a maggio. Il centrodestra punta tutto su Massimo Olivetti, attuale sindaco. La sua candidatura è stata lanciata dall’europarlamentare e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli nel corso della conferenza stampa indetta in Comune dopo le elezioni regionali. Protagonista era l’avvocato Corrado Canafoglia, eletto in consiglio regionale, ma prima dei saluti l’onorevole Ciccioli ha chiuso il suo intervento così «A maggio, per il rinnovo del consiglio comunale di Senigallia, il candidato sindaco sarà Massimo Olivetti e per questo occorre lavorare tutti da subito con il massimo impegno». Ha poi aggiunto dopo la conferenza che «E’ il sindaco uscente della coalizione di centrodestra in quota civica e non viene mai discusso soprattutto se ha fatto bene». Arrivato il benestare anche della Lega. «Olivetti è un punto di riferimento saldo, un amministratore che sa ascoltare e agire nell’interesse esclusivo dei cittadini – commenta l’onorevole Giorgia Latini, segretario regionale della Lega – per questo ribadiamo con convinzione il nostro appoggio alla sua candidatura, certi che la continuità del buon governo sia la scelta migliore per la città». Non si sbilancia Roberto Paradisi, coordinatore di Forza Italia «Le candidature dovranno essere oggetto di ampia e attenta valutazione – commenta – a tempo debito riuniremo la segreteria cittadina». Non è un mistero che i rapporti tra Paradisi e Olivetti non siano idilliaci.

Dario Romano, capogruppo del Pd
Nel centrosinistra si percorre la strada del campo largo. «Il Movimento 5 Stelle auspica innanzitutto un programma condiviso, ambizioso ma non irrealizzabile – interviene Paolo Battisti, coordinatore di M5S – che in 5-10 anni trasformi il volto della città con progetti sulla casa non solo per i ricchi, sul salario minimo garantito, sulla realizzazione di nuovi parchi pubblici e sulla difesa dell’ospedale grazie a un comitato di salute pubblica che coinvolga tutta la città. Il candidato sindaco? Auspichiamo un centrosinistra unito che trovi una guida che rappresenti una discontinuità col passato, tenendo presenti, all’interno della coalizione, figure di esperienza che possano dare un contributo importante». Nel Pd nessuno ha ufficializzato la candidatura ma i nomi ricorrenti sono: il capogruppo Dario Romano e l’avvocato Domenico Liso che, al momento, non intervengono. Né per confermare, né per smentire.

L’avvocato Domenico Liso
Martedì scorso si è tenuto il direttivo del Partito Democratico di Senigallia. «Abbiamo valutato l’esito della competizione elettorale nel nostro comune – spiega Massimo Barocci, segretario comunale del Pd -, la coalizione di centrosinistra è risultata ampiamente vincente su quella di centrodestra. Il partito democratico si è confermato primo partito in città grazie ai suoi candidati, alla forte presenza del PD di Senigallia nel territorio, alla mobilitazione dei suoi iscritti e simpatizzanti. Da questi risultati si partirà per la preparazione del nostro appuntamento elettorale di primavera». I prossimi step coinvolgeranno tutta la coalizione; consolidamento del gruppo attorno ad un programma chiaro, condivisione delle proposte di ogni formazione politica per il candidato a sindaco, confronto per l’individuazione della figura da candidare; svolgimento di consultazioni primarie solo se le figure passate al vaglio della coalizione saranno più di una. Decisioni sui candidati e sullo svolgimento delle primarie saranno prese collegialmente da tutta la coalizione di centrosinistra. Tutto dovrebbe auspicabilmente concludersi entro la fine dell’anno. Ancora nessuno ha presentato ufficialmente la propria candidatura.

Simone Ceresoni, preside dell’Istituto Corinaldesi Padovano
Da Avs Diritti al Futuro ancora nessun nome ma per loro le primarie di colazione sembrano indispensabili. Sono orientati verso una persona che rappresenti il mondo civico. «Molti corteggiano Simone Ceresoni, ma l’impegno professionale (è preside del Corinaldesi Padovano con un passato da assessore nella Giunta Mangialardi ndr) ha per lui la priorità – spiega Francesco Mancini, referente Avs Diritti al Futuro –. Non abbiamo ancora un candidato ma ci piacerebbe che fosse un civico con un’esperienza politica, non improvvisato insomma. Meglio se donna». Descrizione che calza a pennello per Stefania Pagani, consigliera di Vola Senigallia, lista civica di centrosinistra. Alla domanda se si candiderà glissa e risponde così:

Stefania Pagani, consigliera di Vola Senigallia
«Per come lo intendo io, l’impegno politico è servizio alla città, alle persone che la abitano e al futuro di una comunità – interviene Stefania Pagani -. Quindi, così come è ed è stato in questi ultimi anni di lavoro come forza di opposizione, la lista Vola Senigallia c’è e sta partecipando al lavoro nei tavoli di coalizione in vista delle consultazioni 2026 nella nostra città. Politicamente noi di Vola Senigallia auspichiamo una coalizione coesa, possibilmente ampia e una candidatura a sindaco non identitaria, ma è il confronto sui temi e sul futuro che deve venire prima di tutto. Prima il progetto di città, poi le liste, infine le persone. Ogni altro ragionamento è prematuro in questo momento».
Ha partecipato ad alcune riunioni di coalizione anche Gennaro Campanile, consigliere della lista civica Amo Senigallia, nonché ex assessore del Pd. Ancora, però, non è chiaro se aderirà anche lui al campo largo. Non commenta.

Lorenzo Beccaceci, consigliere di Vivi Senigallia
In città c’è chi vorrebbe alle primarie di coalizione Lorenzo Beccaceci che come civico per Matteo Ricci, alle regionali ha raggiunto un buon risultato, con 679 voti complessivi di cui 500 solo a Senigallia. Non interviene su ipotesi di candidature ma ci tiene a far sapere che il suo sostegno non è scontato. «Il risultato delle regionali è stato senza dubbio un riconoscimento importante, non solo per me, ma per tutto il lavoro civico che abbiamo portato avanti negli anni con coerenza, ascolto e impegno sul territorio. Mi considero un punto di riferimento civico – dice – perché rappresento un modo diverso di fare politica: vicino alle persone e libero da logiche di partito. Il successo alle regionali conferma che c’è spazio per questo approccio. Il mio obiettivo resta quello di portare avanti proposte reali e vicine alle esigenze delle persone, mantenendo uno spirito civico indipendente ma fortemente radicato nei valori democratici. Continuerò a sostenere questa alleanza nella misura in cui si manterrà coerente con i principi che abbiamo sempre difeso. Il mio sostegno non è mai scontato ma è sempre orientato al bene comune e alla serietà dei programmi condivisi»

Maurizio Perini, coordinatore di Azione
C’è anche l’ipotesi terzo polo ma non ci sono nomi al vaglio per eventuali candidati. Maurizio Perini, coordinatore di Azione spiega che «Da parte nostra non c’è preclusione alcuna a fare alleanze – spiega – prima vengono i programmi. Se non ci fossero programmi seri e persone capaci di rappresentarli, la via del terzo polo sarebbe scontata. Azione lavora per dare rappresentanza ai moderati che in questo momento vestono i panni stretti dei partiti maggiori di maggioranza e opposizione. Alle regionali abbiamo tenuto una linea che va nel senso di aprire il dialogo con chi propone soluzioni plausibili per il territorio. Su Senigallia niente è ancora deciso perché dobbiamo confrontarci con i temi concreti e non solo sul tema alleanza elettorali. Sanità, sicurezza del territorio e promozione del turismo e dello sport sono le linee guida che devono trovare progettualità concrete, dal momento che i fondi del pnrr sono finiti e adesso la politica, tutta, deve fare sul serio».
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