Violenza di Genere, Senigallia va “oltre”:
Convegno sulla Discriminazione Maschile
scatena il dibattito

L'INIZIATIVA del Comune per novembre, contestata da Amati e Bomprezzi: «Non annacquare la lotta per i diritti delle donne»

Silvana Amati

Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
L’ha istituita l’assemblea generale delle Nazioni Unite. Il Comune di Senigallia, però, va oltre. Nel mese di novembre, che non dedica alla lotta del femminicidio, ma a tutte le forme di violenza indistintamente, ci sarà anche un convegno contro la discriminazione maschile. E’ in programma il 19 novembre, giorno in cui molti Paesi celebrano la festa dell’uomo. Si svolgerà alla Rotonda sul tema “La violenza oltre il genere, la discriminazione verso le donne non si combatte discriminando gli uomini”.

Non ci sta l’ex senatrice Silvana Amati che interviene così «le donne ancora faticano molto ad essere realmente riconosciute, non credo quindi che andare oltre il genere sia utile, si riduce ulteriormente lo “spazio” delle donne. Poi una cosa è parlare anche della violenza, che certo può esserci contro ragazzi in particolare, un’altra era parlare di festa dell’uomo, il linguaggio non è tutto, ma conta».
Critica anche la consigliera comunale del Pd, Chantal Bomprezzi, verso l’esponente di Fratelli d’Italia che non ha mai chiesto di essere chiamata assessora ma le va benissimo la declinazione al maschile.
«L’assessora Petetta – insiste però Chantal Bomprezzi – non perde occasione per annacquare e sminuire tante lotte portate avanti per i diritti delle donne. Significa negare la storia e l’evidenza, visti anche gli ultimi fatti di attualità. Tutti noi condanniamo ogni forma di violenza ma questo non significa dover far passare in secondo piano delle celebrazioni, come quella del 25 novembre, che hanno un senso e un significato specifico».

L’ex consigliere comunale Maurizio Perini, commissario di Azione dice che «non sentivo assolutamente l’esigenza di un convegno contro la discriminazione maschiale o di una festa dell’uomo. Da uomo sento la necessità di imparare, ancora oggi a 48 anni suonati, ad avere un atteggiamento che non sia condizionato anche implicitamente, da una società che ci ha imposto dei cliché poco rispettosi sulle donne. Il fenomeno dei femminicidi in Italia è una emergenza nazionale e quello della violenza domestica è dilagante. Dobbiamo lavorare nel concreto di una società che è ancora profondamente maschilista e tende in generale a isolare i più deboli. Le donne sono purtroppo ancora le più deboli e non basta avere un primo ministro donna per dire di aver fatto i conti con il nostro retaggio patriarcale».

sa.mar.

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