I genitori, docenti e studenti del Comitato Priorità alla Scuola Marche hanno inviato questa mattina una lettera a 34 dirigenti scolastici della Marche, tra i 2000 firmatari a livello nazionale della missiva-appello al governo a favore del ritorno in Dad per il mese di gennaio. Pap ricorda l’impatto psico-emotivo che la Didattica a distanza ha causato in questi due lunghi anni di pandemia. Sono stati devastanti sugli studenti gli effetti di doversi rapportare agli insegnati e ai compagni di classe attraverso lo schermo di un apparecchio informatico, sottolinea Priorità alla scuola nella sua lettera ai dirigenti scolastici. «Stiamo iniziando il terzo anno di pandemia e, a differenza del 2020, in cui non avevamo mascherine, tamponi e vaccini, in cui vedevamo file di camion dell’esercito trasportare i nostri morti, in cui i governi varavano norme di chiusura per tutti, oggi abbiamo mascherine, tamponi e vaccini e così i nostri governi varano norme per la convivenza con il virus: negozi aperti, trasporti a pieno regime, aerei che volano sopra le nostre teste e villeggianti a sciare in montagna. – esordisce la missiva firmata dal Comitato Priorità alla Scuola – Nessuno oggi si sognerebbe di dire “Chiudiamo i negozi”,” Chiudiamo le fabbriche”, “Fermiamo gli aerei”, niente vacanze o niente calcio. Ma in tutto ciò sembra ancora lecito chiedere la chiusura della scuola in presenza e promuovere la Dad, come se per la scuola fossimo rimasti al 2020. Quella Dad che oggi duemila presidi, sugli ottomila presenti in Italia, auspicano senza riserve per le loro scuole e studenti».
Pap rileva che la Dad permette ai ragazzi si scambiarsi suggerimenti «via whatsApp invece che sussurrarseli quando il professore non vede. Insegnanti e studenti sanno già come fare, suvvia, basta un click e si riparte. E invece no. La Dad è quella situazione in cui i ragazzi più grandi sono soli nelle loro camere oppure a dividerle con fratelli e sorelle, ognuno davanti al proprio schermo. Genitori vicini ai più piccoli, per chi può, chiedendo ferie o permessi, per assicurarsi che il proprio figlio stia incollato almeno quattro ore ad uno schermo per seguire la maestra che sta dall’altra parte. Quello schermo che fa passare nozioni e suggerimenti ma blocca il passaggio di emozioni, il contatto fisico, il sorriso, lo sguardo, la socialità. Quello schermo che ha portato molti studenti a spegnerlo ad un certo punto e a lasciarsi andare. Abbiamo imparato a capire in questi due anni quanto la Dad sia stata deleteria per i nostri studenti?» si domanda il Comitato Priorità alla scuola rilevando come la didattica a distanza abbia causato problemi psichici ai ragazzi come depressione, disturbi alimentari, isolamento, tentativi di atti autolesionistici e gesti estremi.
«Il suicidio oggi è la seconda causa di morte per i giovani e la prima non è il Covid 19.- sottolineano i genitori e i docenti di Pap – Quando pensiamo alla salute dei nostri ragazzi dobbiamo pensare alla tutela della loro salute psicofisica, nella sua totalità. Quanti ragazzi ci siamo persi per strada e che impennata di abbandono scolastico abbiamo avuto in questi anni? Si ricordano questi dirigenti dei risultati delle prove invalsi degli scorsi anni? In tutto ciò quanto il loro sacrificio ha giovato alla comunità? Gli studi fatti in questi due anni non hanno mostrato una correlazione tra l’andamento dei contagi e l’apertura e la chiusura delle scuole, a fronte invece di una impennata di ricoveri in psichiatria di pazienti in età evolutiva. “Ma che vuoi che siano quindici giorni di Dad?!” risponderebbero forse in coro i duemila presidi. La questione vera è che la Dad da strumento di emergenza pandemico sta diventando uno strumento a cui ricorrere nell’ordinario, all’occorrenza, ma è anche la principale causa dei problemi psico-sociali delle nuove generazioni».
Di qui lo stupore per la sottoscrizione di duemila presidi della lettera inviata al ministro nella convinzione che in quindici giorni la situazione migliorerebbe con le scuole chiuse e tutto il resto aperto. «Non possiamo accettare che la Dad diventi la comoda supplente della scuola pubblica, come non possiamo accettare che gli/le insegnanti e tutto il personale della scuola resti precario e in numero insufficiente. – rimarca il Comitato – Non possiamo più accettare che governanti, amministratori pubblici, stampa mainstream, sindacalisti mettano così facilmente nel conto la chiusura delle scuole senza pretendere anzitutto investimenti straordinari per il settore dell’istruzione, né un bilanciamento delle chiusure con altri settori meno essenziali. Non accetteremo nessun passo indietro da parte del Governo e delle Regioni sul mantenere le scuole aperte».
La lettera di Pap Marche è stata inviata ai presidi dei seguenti Istituti scolastici: Iis Vanvitelli Stracca Angelini di Ancona; Iis Podesti-Calzecchi Onesti di Ancona; Ic Colmurano G. Lucatelli di Tolentino; Iis Volterra-Elia di Ancona; Iis Einstein-Nebbia di Loreto; Cpia Macerata; Comprensivo “Federico ll” – Jesi; Istituto istruzione superiore G. Galilei di Jesi; Senigallia centro – Fagnani di Senigallia; Garibaldi Macerata; I.c.”Caio Giulio Cesare” di Osimo; Istituto Comprensivo Pinocchio-Montesicuro; I.c. Ugo Betti di Camerino; Liceo Scientifico “L. da Vinci” di Jesi; Ic “Cittadella Margherita Hack” di Ancona ; Isc Cupra Marittima e Ripatransone-; Ripatransone; Isc Rotella di Ascoli Piceno; Istituto comprensivo Ancona Nord; Posatora Piano Archi di Ancona; Istituto comprensivo “Don Bosco” di Tolentino; ICcArcevia di Arcevia; Iis Matteo Ricci di Macerata; Liceo Nolfi Apolloni di Fano; Liceo Scientifico “Galilei” di Ancona; I.c. G. Lanfranco di Gabicce mare; Iis g. Celli di Cagli; Dd San Lazzaro di Fano; IC Castel di Lama 1 di Castel di Lama; Ic “G. Gaudiano” di Pesaro; I.C. Galilei di Pesaro; I.C. “G.Solari” di Loreto; Ic Ascoli Piceno; Ic Carlo Urbani di Jesi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati