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Start up: nascere è facile, crescere no
La Camera di Commercio
tende una mano

ANCONA - Entro un anno dalla sua apertura chiude in media una nuova azienda su cinque. L'ente del capoluogo regionale stanzia un fondo per aiutare le micro e piccole imprese e non mollare. Bando aperto per candidarsi al contributo dall'8 maggio

Il presidente della Camera di Commercio di Ancona, Giorgio Cataldi (foto di archivio)

 

Fare nascere un’impresa oggi è più facile che in passato, ma le cose cambiano quando si tratta di farla crescere e mantenerla viva. Una nuova azienda su 5 chiude entro il primo anno di attività, il 35% dopo tre. Lo sa bene, supportata dai suoi dati statistici, la Camera di Commercio di Ancona che ha così deciso di tendere una mano alle nuove imprese stanziando un fondo di 300 mila euro per la concessione di voucher alle aziende ancora in fase di start up, ossia registrate e attive da non più di 60 mesi, di micro, piccola e media dimensione. Per beneficiare del contributo è necessario candidarsi online sul sito www.an.camcom.gov.it , dal prossimo 8 maggio.

Spiega il presidente dell’ente camerale anconetano, Giorgio Cataldi: «Si tratta di un contributo che coprirà fino al 70%, nel caso di imprese micro e/o a titolarità femminile, delle spese sostenute per progetti di innovazione che potranno riguardare non solo gli aspetti strettamente tecnologici – innovazioni di prodotto o di processo, con particolare attenzione all’ecoinnovazione – o organizzativo-gestionali, ma anche commerciale e di marketing. Per intenderci – chiarisce Cataldi – anche lo studio per la grafica di un nuovo marchio. Vogliamo stimolare e sostenere concretamente l’innovazione, ovvero l’unica strada che porta davvero al futuro, a partire dalle piccolissime realtà del territorio spesso legate a tradizione di solida qualità ma che hanno bisogno di una spinta in più per rafforzarsi ed essere davvero competitive. Inoltre, come ricordato anche dal presidente di Unioncamere nazionale, la riforma delle Camere di Commercio ci ha affidato una funzione specifica in tema di creazione di impresa e start up, un impegno che intediamo portare avanti intensificando i nostri sforzi per sostenere nel concreto la crescita del nostro sistema produttivo”. La misura prevista dalla Camera di Commercio di Ancona prevede un’integrazione di contributo nel caso il progetto di innovazione aziendale conduca poi a una brevettazione, «e questo nell’ottica di una visione premiante rispetto alla cultura della tutela della proprietà industriale, della promozione della cultura brevettuale come baluardo di originalità e qualità delle idee e delle produzioni» sottolinea Cataldi.

I dati statistici in possesso della Camera di Commercio mostrano come nascano numerose nuove imprese e start up innovative, ma in poche poi riescono davvero a diventare grandi, evolversi, e fare il grande salto. Dall’indice di sopravvivenza delle imprese risulta che una su cinque chiude nel primo anno di vita. Delle imprese aperte nel 2015 il 19% ha cancellato la sua iscrizione al Registro a fine 2016, in tre anni la percentuale di chiusure sale fino al 35%.
Di sicuro a farcela sono soprattutto le imprese che osano e investono su certi asset strategici: da qualche anno, innanzitutto aprendosi ai mercati esteri, compiendo scelte di sostenibilità, digitalizzando: in una parola innovando. E se un’impresa medio grande può permettersi di mettere a punto piani di innovazione e pagarsi servizi e assistenza tecnica necessaria a implementarli, le piccole e piccolissime imprese sono tagliate fuori da questo circolo virtuoso.
Per questo la Camera di Commercio di Ancona ha stanziato il nuovo fondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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