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Dopo la resa dell’Ancona 1905,
Schiavoni incontra l’assessore Guidotti
Ma la città rischia di restare senza calcio

IL CRAC - La vecchia società ha definitivamente alzato bandiera bianca, per la serie D non c'è speranza e anche l' iscrizione in Eccellenza è tutta in salita. Il patron dell'Imesa a colloquio con l'amministrazione comunale, sullo sfondo l'altra cordata formata dall'avvocato Mondini e Umberto Calaiò. Tifosi sul piede di guerra

David Miani

 

di Giuseppe Giannini

L’Ancona 1905 chiude definitivamente i battenti. Non cambia lo stile che ha contraddistinto la sciagurata gestione dei tifosi. Con un comunicato che prova a spostare ancora una volta le colpe fin troppo evidenti di chi l’ha amministrata negli ultimi due anni su qualcun altro. Questa volta nel mirino di David Miani, rimasto solo al comando e col cerino in mano, finiscono gli ex tesserati (fatta eccezione per mister De Patre e la segretaria Vaira) per il “totale disinteresse mostrato rispetto alle proposte economiche” avanzate dal club. È solo l’ennesima bugia, questa volta per giustificare la mancata iscrizione alla Serie D, che si aggiunge alle tante altre raccontate. Bugie che hanno portato alla situazione di oggi. Ovvero il terzo crac negli ultimi tredici anni le cui cause e i responsabili sono già note (leggi l’articolo).  Ma ora è tempo di guardare al futuro e provare a ripartire. Quasi impossibile il salvataggio della D. Molto più probabile una ripartenza dall’Eccellenza. Obiettivo comunque non certo facile a pochi giorni dall’inizio del mese di agosto. Perché oltre alle risorse per affrontare un campionato che al momento mancano all’Ancona, non ci sono neanche i campi, non c’è lo stadio, manca la squadra e tutta la struttura societaria. Perché all’orizzonte non c’è un altro Piano San Lazzaro su cui poggiare le fondamenta di una nuova società. E i tempi per richiedere l’affiliazione alla Figc e l’ammissione alla più alta categoria possibile (da regolamento l’Eccellenza) sono strettissimi. Insomma si va materializzando un’altra corsa contro il tempo a cui ormai è abituata Ancona.

Sergio Schiavoni

Anche questa volta (come nel dopo Pieroni) l’uomo della provvidenza potrebbe essere Sergio Schiavoni, che questa mattina ha ricevuto nella sede dell’Imesa l’assessore Guidotti per parlare del suo progetto: la fondazione di un nuovo sodalizio a cui affiancherebbe la sua società di puro settore giovanile GiovaneAncona. Ma l’ex presidente non è intenzionato a dare la disponibilità per ricoprire cariche societarie, si limiterà ad una sponsorizzazione e a lavorare per coinvolgere altri partner. L’alternativa? La cordata che sta tentando di costituire l’avvocato Lorenzo Mondini che riporterebbe sulla scena il consulente di mercato Umberto Calaio’. Ma restano anche altre incognite. Intanto cosa faranno i tifosi? Gli ultras avevano già palesato con un comunicato che non avrebbero riconosciuto un club diverso dall’Ancona 1905. Sarà da capire quale posizione prenderanno ora che Miani ha issato bandiera bianca. Poi c’è il discorso relativo ai marchi. Sosteniamolancona sta ancora operando per il riscatto definitivo, poi toccherà al comitato di garanzia decidere se consentirne l’utilizzo ad un nuovo soggetto. Solo se tutte queste variabili si metteranno per il verso giusto si potrà ancora sperare di vedere il calcio nel capoluogo regionale. Ma si fa sempre più concreta anche l’ipotesi che almeno per quest’anno non sarà possibile dare continuità ad una storia che dura da 112 anni. Sarebbe una sconfitta per tutta la città.

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