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Estate in sordina:
arrivano i carabinieri
a spegnere la musica

ANCONA – Sabato notte al porto sono intervenuti i militari per far rispettare i limiti ai decibel. Dopo la chiusura del Mamare e un Ferragosto deserto in città, si accende il dibattito su come rianimare la vita notturna. Il consigliere Rubini: “Nessuno spazio per i giovanissimi, solo burocrazia repressiva”

Scene dal Passetto on the rocks del 2010

Scocca l’ora del silenzio e arrivano i carabinieri per far rispettare i limiti alla musica. E’ successo sabato notte alle 2, al bar della rotonda del porto, nello scenario di quel porto antico che doveva essere la piazza sul mare e lo spazio di aggregazione ritrovato dalla città. Niente da fare, anche quest’anno Ancona a Ferragosto si è desertificata. Mentre Senigallia salutava i suoi 400mila visitatori del Summer Jamboree, ad Ancona si tenevano in Piazza del Papa i tornei di bridge e il Mamare al Passetto veniva vietato alle feste perché la terrazza non è a norma (leggi l’articolo). Lo stesso Comune che aveva imposto i limiti alla musica negli chalet e sulle spiagge cittadine fino a mezzanotte, e al massimo fino all’una di notte nei prefestivi e il sabato, è dovuto tornare sui suoi passi concedendo un’ora in più di musica ai party: limite massimo alle due di notte. E proprio lo stop ai balli alle due di notte è stato fatto rispettare sabato dai carabinieri, come racconta il consigliere Sel Francesco Rubini. “Non credo sia possibile accettare un capoluogo di regione completamente privato della possibilità di fare vita notturna – scrive Rubini -. Qualche giorno fa lo stop alle attività del Mamare, ieri (sabato, ndr), alla rotonda, la chiusura forzosa della musica alle due di notte da parte dei carabinieri. Sono solo due dei tanti eventi negativi che da anni ostacolano la movida di questa città. Servirebbe una vera rivoluzione, di mentalità ancora prima che di regolamenti. Faccio fatica ad immaginare che a realizzarla possa essere questa amministrazione”. In settimana era intervenuto anche il segretario di Fdi – An Angelo Eliantonio per chiedere “uno choc” (leggi l’intervento) a favore della vita notturna della città. Insomma, parafrasando il poeta Yeats, Ancona non è una città per i giovani. “Una insopportabile nube di tristezza sembra dover avvolgere per sempre la vita notturna del capoluogo di regione: nessuna idea, nessuna sinergia, zero progettualità, ma solo tanta approssimazione ed un atteggiamento burocratico repressivo da parte del Comune che non fa altro che aggravare il quadro – commenta ancora Rubini -. Del resto basterebbe fare pochi chilometri a nord o a sud di Ancona per provare almeno a copiare o quanto meno a prendere spunto; Senigallia, San Benedetto, Civitanova, Pescara, Porto Recanati: nulla di trascendentale, ma una sana e semplice sinergia tra tessuto privato ed amministrazione pubblica che permette ad adolescenti e teenager di muoversi liberamente durante la notte e poter scegliere tra locali ed eventi di varia e diversa natura. Ad Ancona invece no, tutto questo sembra non poter accadere ed, a parte il lodevole tentativo di rianimare l’area del Lazzaretto, è un clima di deserto a caratterizzare le nottate dei nostri giovani. Le conseguenze sono più che ovvie: centro città spettrale, attività economiche chiuse, giovani in fuga costretti a fare pericolosi chilometri di guida notturna per trovare un po’ di vita”.

(E. Ga.)

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