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I tifosi dicono sì
all’Ancona di Marconi:
«Ripartiamo dalla Terza Categoria»

CALCIO – Ultima svolta nell'agonia dei biancorossi: mr. Rays si presenta con il sindaco Mancinelli e l'incontro diventa il plebiscito della Curva Nord. Gli ultras appoggiano il progetto, in ballo Lelli o Trillini per la panchina. Ma si riparte dal gradino più basso

Stefano Marconi e il sindaco Valeria Mancinelli al termine dell’incontro pubblico

di Emanuele Garofalo

La conferenza stampa per presentare l’Ancona di Marconi si trasforma nell’assemblea pubblica del nuovo proprietario dei biancorossi con i suoi tifosi. Sala dell’ex Consiglio comunale di Palazzo del Popolo gremita dai supporters per la presentazione di Stefano Marconi e del suo progetto per far ripartire il calcio anconetano dopo il fallimento dell’Ancona 1905. L’imprenditore presidente della Rays Spa, azienda multinazionale con base a Osimo per la vendita di attrezzature mediche, si presenta con il dubbio. “Sono combattuto” dice: stare fermi una stagione e partire con un progetto che punta in alto, o ripartire subito ma dal gradino più basso, la Terza Categoria. E i tifosi tolgono subito l’interrogativo: “Diamo continuità alla storia biancorossa” affermano i portavoce della curva, leggendo una nota concordata gli ultras. Dunque, si riparte dalle ceneri dell’Ancona 1905. E’ stata un’ora e mezzo di confronto fiume dove dentro c’è stato di tutto: la passione di Marconi, le accuse alle precedenti gestioni, la commozione di Robert Egidi, la contestazione dei tifosi al consigliere Italo D’Angelo, quando D’Angelo chiede conto a Marconi e Mancinelli di cosa prevedono i loro accordi dal punto di vista economico. Marconi si presenta con il suo staff: il figlio Andrea (team manager), l’avvocato Robert Egidi (vice presidente), Mauro Anconetani per la comunicazione. “Sono qui perché sono anconetano di Collemarino e da appassionato di calcio sento il problema dell’Ancona. Non chiedo nulla, ma voglio gratificazione e essere accolto, ci vorrà tempo e comprensione” spiega Stefano Marconi, ripercorrendo le tappe dell’ultimo mese che lo hanno portato a farsi avanti. Il 4 agosto il primo abboccamento con Sergio Schiavoni, il 10 agosto la rinuncia (leggi l’articolo) “perché il progetto non c’era” e la strada libera lasciata al tentativo di Lorenzo Mondini.

Da sinistra, Robert Egidi, Andrea Marconi, Stefano Marconi, Valeria Mancinelli, gli assessori Andrea Guidotti e Pierpaolo Sediari incassano il sostegno della Curva NordCosa gli ha fatto cambiare idea? La telefonata dell’assessore Guidotti e il 22 l’incontro con Mancinelli che, oltre a trattare dei campi da gioco, ha spinto per “l’opportunità di presentare un progetto di ripartenza”. Se il 10 agosto però era tardi, ora siamo già oltre i tempi supplementari: lunedì alle 19 scadono i tempi per iscriversi al campionato e non resta che la Terza Categoria. “Promettere altro sarebbe un progetto faraonico e farneticante, perché qui non è rimasto più nulla, nemmeno un pallone o una maglia da calcio” aggiunge Marconi. Si giocherà al Del Cònero e gli allenamenti si terranno a Collemarino, chiarisce subito, ma per Marconi “Ancona è il Dorico”. Primo intervento strappa applausi dagli spalti. “Voglio costruire un progetto importante per il Dorico” aggiunge il patron della Rays, l’idea è di utilizzare lo storico stadio per far crescere quel settore giovanile che “Ancona in 112 anni non ha mai avuto” spiega Marconi, ma anche per mettere in piedi un progetto sociale che coinvolga i ragazzi nello sport. Il nome dei nuovi biancorossi? Us Anconitana Asd è quello pensato e proposto da Marconi e dal suo staff, ma i tifosi chiedono tempo per deciderlo insieme. I marchi? Marconi chiede quelli del Cavaliere armato e dell’Us Ancona, in mano a Sosteniamolancona. Per domani sera i tifosi già stanno organizzando una riunione alla Casa del portuale per decidere nomi e concessione dei simboli. Per la panchina ci sono in ballo Marco Lelli o Sauro Trillini, entrambi contattati e in attesa di sciogliere le riserve, il direttore generale sarà Massimo Bugari, il Ds Sebastiano Vecchiola (“è orgoglioso di tornare” sottolinea Marconi), l’osservatore della Fiorentina Federico Montechiari come segretario, per la pagina web Paolino Giampaoli, per le giovanili mister Damiano Morra.

L’ex sala del Consiglio comunale gremita dai tifosi

Già domani mattina saranno formalizzati gli atti per costituire la società, l’iscrizione al campionato entro il fine settimana, si torna a giocare a fine settembre. “Cosa offre il Comune e cosa offre lei Marconi?” alza la mano il consigliere D’Angelo, incassando una bordata di contestazioni dalla Curva e la reazione rabbiosa di Marconi. “Non ci interessano i soldi” esplodono i tifosi, fedeli al motto oltre ogni categoria. “Questi sono termini da mercato, io offro la mia serietà e la mia credibilità” sbotta anche Marconi contro D’Angelo. Poi il presidente precisa: “Ho le risorse per portare da solo la squadra dai dilettanti ai professionisti, poi avrò bisogno dell’aiuto da imprenditori del territorio, ma solo quelli credibili e comprovati dai fatti”. Altro applauso a scena aperta. Nella sceneggiatura già scritta di questa rinascita dei biancorossi, la parola passa ai tifosi, che decretano di voler sposare il progetto. “Riteniamo fondamentale ripartire per dare senso di continuità alla storia biancorossa. Finalmente c’è un proprietario, c’è una società e ci sono i tifosi, ognuno nel proprio ruolo e nei propri confini. C’è feeling tra società e istituzioni, noi vogliamo una Ancona libera dalle strumentalizzazioni politiche” recita la nota della Curva Nord letta dai tifosi. Per Mancinelli è il momento della rivincita dall’accusa di non aver gestito il caso Ancona calcio: dopo aver professato per mesi che il Comune non doveva metterci le mani, in extremis sarebbe stato il sindaco, tramite Guidotti, a spingere Marconi a presentare la squadra in Terza Categoria. “Cosa è cambiato? Si è realizzata la condizione necessaria per non prendere in giro la città e i tifosi, c’è un imprenditore serio e non un faccendiere, si chiama Marconi – spiega Mancinelli -. Cosa ci mette il Comune? La disponibilità dei campi: il Del Cònero e quello di Collemarino, ovviamente a condizioni di utilizzo delle strutture su misura per il progetto della Terza Categoria. Per il Dorico l’obiettivo è il riutilizzo, ma c’è il problema noto della ristrutturazione, da concordare anche con la Soprintendenza”. Insomma, chi e quanto pagherà le pesanti manutenzioni dello stadio è ancora da svelare. Restano da fare i conti con il terzo fallimento in tredici anni e una Ancona scivolata dalla retrocessione in serie D guadagnata sul campo fino al gradino più basso, la Terza Categoria, lontani anche dai Portuali in Prima Categoria, attualmente la prima squadra della città. Senza ripescaggi o promozioni per motivi di ordine pubblico, ci vorranno 6 anni, vincendo tutti i campionati, per risalire la china fino a dove era, la Lega Pro. Come ha detto ironicamente qualcuno dei tifosi dagli spalti, in risposta alle lacrime di commozione di Egidi, “ci sarà tempo per piangere”.

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