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Tecnowind, due mesi per il salvataggio

FABRIANO – Dal tavolo del Ministero conferme ma nessuna buona notizia: proroga del concordato fino al 7 novembre e linea di credito concessa di un milione di euro. Manca l'acquirente

Foto d’archivio

Vertenza Tecnowind, dall’incontro di martedì 12 settembre al Ministero per lo sviluppo economico non arrivano le attese buone notizie. L’azienda ha ufficializzato la proroga del concordato fino al 7 novembre ed il finanziamento dello stesso da parte di un istituto bancario, anche se in forma minore a quanto richiesto: a fronte di 2,5 milioni richiesti è stata concessa una linea di credito di 1 milione di euro. Questo è quanto riporta la Fiom in una nota al termine dell’incontro. “Il soggetto industriale che negli scorsi mesi si era affacciato, ha ritirato ogni tipo di volontà a rilevare la Tecnowind ed è stato affermato che allo stato attuale si stanno tenendo contatti con diversi interlocutori ma senza proposte ufficiali e vincolanti” spiegano i rappresentanti dei metalmeccanici. “A poche settimane dalla scadenza dei termini della procedura concorsuale e degli ammortizzatori sociali questa cosa rappresenta motivo di fortissima preoccupazione per le parti sociali: nonostante l’esplicita richiesta al vice ministro Teresa Bellanova neanche nella giornata di ieri è stato presentato un piano industriale – continua il sindacato – se non qualche dichiarazione generica sulla preferenzialità di una vendita complessiva dell’azienda e di una dichiarazione verbale che le eventuali entrate derivanti da ipotetiche vendite di asset potrebbero essere utilizzate per provare a gestire la situazione sul territorio di Fabriano, con una riduzione importante comunque di fatturato e di conseguenza di personale. Non è stata data risposta alla domanda fatta su eventuali investimenti. L’equilibrio economico gestionale raggiunto in questa fase dall’azienda è dovuto esclusivamente all’impegno dei lavoratori che si meritano risposte ben più esaurienti nel più breve tempo possibile”. Entro la prima metà di ottobre il tavolo al ministero sarà aggiornato e i sindacati chiedono all’azienda di presentarsi con proposte concrete.

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