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Fallimento CoopCasa Marche:
trattativa con Ubi
per dimezzare le ipoteche

ANCONA - Andrea Raschia Cgil: «Il patteggiamento è per i colpevoli. I proprietari hanno già pagato quelle ipoteche». Non solo Ubi, a vantare crediti anche Veneto Banca acquisita da Intesa-San Paolo

Le palazzine mai terminate a Pietralacroce (foto d’archivio)

 

 

Fallimento dell’Apl 4 Altavilla, si tenta la strada della trattativa con Ubi Banca per dimezzare le ipoteche ed evitare il pignoramento delle case già pagate dai proprietari, prima che saltassero i conti di Coop Casa Marche. È l’impegno preso dal sindaco di Ancona Valeria Mancinelli all’incontro di ieri a Pietralacroce con gli acquirenti degli appartamenti della cooperativa che avrebbe dovuto realizzare la nuova area residenziale di edilizia popolare e convenziona di fronte al Forte Altavilla e che invece ha lasciato sul terreno incompiute e debiti. Ed ora Ubi Banca – titolare delle ipoteche non onorate dalla cooperativa con Banca Marche – ha bussato a casa dei residenti per rientrare del denaro. Così in molti si troverebbero a pagare due volte la stessa casa di cui sono già proprietari. In molti si sono già rivolti individualmente a dei legali, ma dopo che le interrogazioni parlamentari del deputato Piergiorgio Carrescia (presente ieri all’incontro) hanno sollevato il caso e gli acquirenti beffati si sono costituiti in associazione, si mobilita anche l’amministrazione comunale. Il primo impegno del sindaco, aprire un contatto con i vertici nazionali di Ubi Banca – il collegamento, facilitato da Carrescia – è con Osvaldo Ranica, componente del comitato di gestione e sondare la disponibilità a trattare per ridurre al minimo l’aggravio economico delle famiglie. Si punta a dimezzare il valore delle ipoteche, facendo leva sull’aspetto sociale della questione – non puramente tecnica – e sul contesto cittadino su cui essa si inserisce: Ancona, città sulla quale Ubi Banca è presente con diversi investimenti. Difficile, se non impossibile, che l’istituto di credito rinunci, però, completamente ai crediti vantati. Sul punto è stato poco ottimista anche l’avvocato Maurizio Barbieri, che funge da coordinamento legale in una vicenda in cui le situazioni dei vari proprietari sono molteplici e diverse. Si punta dunque a limitare il danno. Poi sarà facoltà di ciascuno avviare l’iter penale e civile per rivalersi sui responsabili del fallimento di Coop Casa Marche. Ma non c’è solo Ubi Banca a vantare crediti. Coinvolta sarebbe anche Veneto Banca, ora acquisita da Intesa-San Paolo, seppure per un’esposizione minore rispetto ad Ubi. Ma si spera che un esito positivo con Ubi possa aprire poi la strada anche con Intesa.

Poi restano le partite di coloro che non hanno fatto in tempo ad intestarsi gli alloggi, pur avendoli pagati e quella delle incompiute, cantieri da far ripartire o da avviare ex novo. Per i primi il sindaco si è impegnata a mantenere i rapporti con il commissario liquidatore di Coop Casa Marche affinché gli assegnatari siano considerati come
se avessero un contratto preliminare, da trasformare in definitivo. Per la seconda situazione: il sindaco ha espresso la volontà di favorire attraverso varianti al Prg e il completamento delle urbanizzazioni.

«Vedo nell’incontro di ieri una tappa, con spunti interessanti ed impegni assunti, tra i quali l’impegno del sindaco nei confronti di Ubi Banca per vedere nel concreto quali altre decisioni intenda assumere − afferma Andrea Raschia della Cgil, da sempre al fianco delle rivendicazioni dei proprietari −. Un istituto di credito che si propone un ruolo propulsivo nell’economia di questo territorio non può non pensare ad un diverso biglietto da visita, certamente più adeguato che non siano altri atti di precetto e pignoramenti, come quelli già consegnati agli ex soci. Una tappa che però non risolve la questione −sottolinea il sindacalista −, ma che risponde soltanto ad alcune aspettative di quanti da tempo hanno sguinzagliato legali alla ricerca di accordi per rivedere al ribasso le ipoteche da estinguere. Ma il patteggiamento – per definizione – si addice di più a quanti dichiarano colpevolezza e cercano disperati sconti di pena. Non è certo il caso delle famiglie sin qui coinvolte: hanno rispettato ogni impegno. Lo ha scritto anche l’onorevole Carrescia: “Si tratta di soci che hanno ottemperato a tutti gli obblighi e ai versamenti alla Coop Casa Marche, fra i quali la corresponsione delle somme per la cancellazione delle ipoteche a seguito dell’avvenuto rogito per il passaggio di proprietà dell’immobile”. Quelle ipoteche sono state già pagate e non è giusto che le persone che si sono svenate in questi anni per raggiungere lo scopo della propria vita debbano ricominciare da capo, mandando in fumo ogni altro progetto. Tutto ciò merita ancora risposte efficaci e coerenti con una idea di società più libera e giusta».

I dannati di Pietralacroce: pagano la casa ma rischiano il pignoramento dalle banche

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