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Castelfidardo, il caso del reddito
di cittadinanza finisce in Tv
e in consiglio comunale

LAVORO - Stamattina su 'Agorà', la trasmissione di Rai Tre, un servizio dedicato alla vicenda fidardanse dei licenziamenti dei lavoratori assunti per far spazio alle borse lavoro. Sono stati intervistati il sindaco, il sindacalista e i consiglieri di opposizione che vogliono vederci chiaro sui meccanismi adottati e che porteranno la discussione anche nel Salone degli Stemmi

 

Il sindaco Roberto Ascani parla al microfono di Agorà

Diventa nazionale il caso del reddito di cittadinanza, varato dalla giunta 5Stelle di Castelfidardo, per rilanciare l’occupazione. Stamattina dei licenziamenti del personale già assunto per far spazio ai borsisti si è occupata anche “Agorà” la trasmissione di Rai Tre. Con un suo inviato il programma Tv ha cercato di far capire ai telespettatori italiani le problematiche di queste ‘borse lavoro’, in  un frangente politico in cui ‘il reddito di cittadinanza’, in una delle sue sfumature, è al centro del dibattito politico nazionale e colpisce l’opinione pubblica. Il giornalista televisivo ha intervistato il sindaco Roberto Ascani, un cuoco che ha affrontato i 6 mesi di borsa lavoro in un ristorante della zona pagato 5 euro all’ora e un imprenditore che alla fine ha assunto una delle due borsiste.

I consiglieri di’opposizione Enrico Santini (al microfono) Lara Piatanesi e Lorenzo Catraro

Poi poi ha dato la parola ai consiglieri di minoranza Enrico Santini, Lara Piananesi (Pd-Bic) e Lorenzo Catraro (Insieme per Castelfidardo-Uniti per Castelfidardo) ed infine al responsabile della Camera del Lavoro Cgil, Marco Bastianelli. La vicenda, sintetizzata dal servizio tv,  finirà però anche in consiglio comunale a Castelfidardo perché le opposizioni (Solidarietà Popolare, Pd – BiC, Uniti per Castelfidardo – Cittadini Attivi ) hanno deciso congiuntamente di chiedere nei prossimi giorni la convocazione di un Consiglio comunale urgente dal quale pretendono una serie articolata di risposte.

Marco Bastianelli, intervista dal giornalistà di Agorà

“Insieme abbiamo i numeri per farlo” spiega una nota congiunta a firma dei tre gruppi consiliari. “La questione – dicono i sei consiglieri- non può passare, come i 5 Stelle stanno tentando di fare, unicamente come semplice accanimento delle minoranze. Troppo sbrigativo per il sindaco scrivere ‘..tanto rumore per un solo caso…’, ammettendo dunque quanto accaduto, per poi affrettarsi a precisare “che poi abbiamo corretto”. Qui le criticità sono multiple e serie”

Quello che le minoranze maggiormente contestano alla giunta pentastellata, che dal 2016 amministra la città della fsarmonica, è il fatto di “aver messo in piedi – charisce la nota congiunta- un meccanismo senza il coinvolgimento di nessuno. Ed in queste ore emergono altri aspetti poco chiari, come fanno notare all’unisono i consiglieri di minoranza. Se quello che chiamano mistificando ‘Reddito di cittadinanza’ è fatto per aiutare i soggetti in difficoltà, perché chi ha già svolto il reddito non potrà rifarlo l’anno successivo? Forse 400 euro per sei mesi possono aver risolto i problemi di una famiglia? Un vincolo questo non presente invece per le aziende. A questo punto viene da pensare – affermano i consiglieri di opposizione – che questa misura così studiata sia stata pensata più per favorire le aziende, meno chi è in vera difficoltà. Le opposizioni questa volta vogliono vederci chiaro. Anche perché qui si si sta parlando, per i due anni del progetto, di un esborso di denaro pubblico per 188 mila euro”.

Reddito di cittadinanza, Bastianelli (Cgil): “Si rischia una guerra tra poveri, tra disoccupati e precari”

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