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«Opposizione senza sconti»,
gli sconfitti decisi
a dare filo da torcere a Mancinelli

REAZIONI - Lo sfidante battuto al ballottaggio, Tombolini, smorza i toni, ma assicura «opposizione ferma e risoluta» e rimprovera gli astenuti. Ciccioli (FdI) all'attacco del sindaco e dei suoi «abili e furbi, ma non certo bravi» e torna a denunciare un «sistema-città clientelare». Rubini annuncia la trasformazione di Aic in soggetto politico locale «portiamo avanti il nostro progetto di forza alternativa a questa amministrazione ed il nostro impegno di opposizione e proposta». Zinni (Movimento Nazionale per la Sovranità): «Abbiamo gettato le basi per la nuova classe dirigente del centrodestra»

Lo sfidante di Mancinelli alla carica di sindaco, Stefano Tombolini

 

Chiusa la competizione elettorale, smorza i toni lo sconfitto, Stefano Tombolini, che promette un’opposizione ferma e risoluta. Senza sconti. Rimangono dure, invece, le parole del leader regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, alleato di Tombolini, che tornerà a sedere in Consiglio regionale. Opposizione ferma assicura anche Francesco Rubini di Altra Idea di Città, pronto ad occupare uno scranno a Palazzo degli Anziani ed a trasformare la sua associazione in soggetto politico locale, mentre il Movimento Nazionale per la Sovranità delle Marche, coordinato da Giovanni Zinni, assente formalmente dalla tornata elettorale, ma di supporto alla Lega invita a ripartire dai risultati ottenuti.

Tombolini. Al grazie ai suoi 12.541 elettori che «hanno espresso la voglia di cambiamento. E che hanno votato me e la mia coalizione dimostrando di aver capito e creduto in un altro progetto di città» Tombolini affianca il rimprovero «ai 46.172 anconitani (degli 80 mila aventi diritto di voto) che se ne sono stati a guardare portando il partito del non voto al 57,32%. Di fatto però è prevalsa nettamente la politica del restare fermi. A difesa di uno status quo che non disturba chi conta e che tutto sommato acquieta le coscienze. Poiché in democrazia gli elettori hanno sempre ragione − continua Tombolini − alla riconfermata sindaca renziana Mancinelli formulo l’augurio di buon lavoro. Nella speranza che la pioggia dei tanti milioni di euro arrivi come promesso e a tempo debito. Così come le auguro di spendere presto e bene i soldi vinti per i tanti progetti legati all’Ancona del futuro prossimo. Per quanto mi riguarda posso solo prometterle una opposizione costruttiva, ferma e risoluta. Una rigorosa azione di controllo e di verifica. Con la solita grinta, con la solita tenacia. Senza sconti. Anche perché la città ha bisogno più che mai di chi appunto vigili sul governo della cosa pubblica, sulla legittimità degli atti e sul rispetto dei diritti di tutti i cittadini».

Il leader regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli

Ciccioli. Torna sui dai dell’astensione, Carlo Ciccioli, neo eletto consigliere comunale e leader di FdI. «Sei elettori su dieci non vanno neppure a votare, demotivati − afferma in una nota −. Ancona di fatto elegge il suo sindaco con 21mila voti su 80mila aventi diritto al voto. Di fatto il sostegno di poco più di un quarto di città. Ma le regole contano ed il sindaco è Valeria Mancinelli». Inevitabile l’invito al centrodestra a riflettere su quanto accaduto. Poi l’attacco a Mancinelli ed ai suoi che definisce: «abili e furbi, ma non bravi», e la denuncia di un «sistema città, con evidenza, fortemente conservativo e coeso che non molla e tiene insieme il consenso storico della sinistra, (ex Pci-Pds-Ds-Pd), l’elite radical-chic di ricchi e intellettuali e tutti i piccoli e grandi interessi delle clientele comunali, dai contributi alle associazioni e alle società sportive agli incarichi professionali, alle carriere degli enti pubblici, che formano gran parte dell’elettorato di Ancona. Non è un caso che i giovani abbiano votato quasi tutti per il centrodestra o 5 Stelle, mentre la sinistra ha trionfato tra gli anziani e le generazioni più adulte. Ancona non vuole cambiare: cambiano le città rosse della Toscana e dell’Umbria, da Pisa a Siena, da Massa a Terni, il Pd sprofonda in tutta Italia, meno Ancona. Adesso però − conclude Ciccioli − il governo di centrosinistra comunale non avrà a livello nazionale un governo amico e tutti i finanziamenti e grandi progetti, per la verità sempre futuribili e mai realizzati, avranno comunque forte difficoltà a decollare».

Il consigliere comunale di Altra Idea di Città, Francesco Rubini

Rubini. All’estremo opposto di Ciccioli nel panorama politico locale, Francesco Rubini, candidato a sindaco per Altra Idea di Città, ed eletto consigliere, assicura anch’egli opposizione senza sconti a questa amministrazione, ma anche un ruolo di proposta ed annuncia la trasformazione in autunno di Aic in soggetto politico. Primo impegno dagli scranni dell’opposizione: «rimettere al centro il lavoro del Consiglio comunale come luogo di discussione e decisione e non come mero strumento di ratifica delle decisioni di sindaco e giunta. In questo senso − precisa Rubini − valuteremo punto su punto ogni atto del Consiglio, forti di un programma elettorale chiaro e sostenuto da quasi 3mila cittadini». Dentro e fuori dall’aula l’imperativo per Rubini ed il suo gruppo sarà quello del contrasto ad ogni politica dell’odio e dell’intolleranza, a difesa dei valori costituzionali di antifascismo, antirazzismo e convivenza civile. Vogliamo continuare a lavorare per un’alternativa, tanto alla deriva semplicistica della politica della paura e dello slogan quanto all’impostazione liberista che contraddistingue da troppi anni le forze del centrosinistra. Ci attendono anni duri di opposizione e proposta − conclude −. Siamo già al lavoro per valorizzare al meglio ciò che di incredibilmente bello abbiamo fatto durante la campagna elettorale».

Il coordinatore del Movimento Nazionale per la Sovranità delle Marche, Giovanni Zinni

Zinni. Vede il bicchiere mezzo pieno Giovanni Zinni, coordinatore regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità delle Marche, formalmente fuori dalla competizione elettorale, ma a sostegno dei candidati della Lega, invitando le forze del centrodestra a guardare alla nuova classe dirigente emersa in questa tornata elettorale, soprattutto ai candidati del Carroccio che fanno per la prima volta nella storia il loro ingresso a palazzo degli Anziani. «Le forze politiche che hanno sostenuto Stefano Tombolini, a cui va il nostro ringraziamento per l’impegno profuso, dovranno riflettere sul risultato in maniera costruttiva, soprattutto per rispetto a tutti i bravi candidati che si sono impegnati per il rinnovo del Consiglio comunale. Ora dobbiamo ripartire senza indugio dai nostri giovani, eletti e non, per garantire quel cambiamento che Matteo Salvini sta portando avanti con convinzione. Una nuova classe dirigente ed un progetto politico su cui coinvolgere i vertici romani per tempo, facendo comprendere fuori dalle Marche il potenziale grande che ha questa città. Un augurio di buon lavoro ai nostri Marco Ausili e Maria Grazia De Angelis, che unitamente alla brava Antonella Andreoli, costituiranno il gruppo consiliare della Lega in Consiglio comunale».

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