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Calcio in lutto,
è morto Nicola Bovari

ADDIO - Il mediano e poi allenatore portopotentino si è spento questa mattina a 73 anni all'ospedale di Civitanova dopo aver lottato a lungo contro una malattia. E' stato protagonista in campo negli anni '60 e '70, vestendo le maglie di Inter, Bari, Maceratese, Samb, Ancona, Rimini, Benevento e Tolentino. In panchina ha guidato le squadre della sua città oltre al Porto Sant'Elpidio e alla Vis Macerata

 

Nicola Bovari

 

E’ morto stamattina a 73 anni all’ospedale di Civitanova dopo aver lottato a lungo contro una malattia. Il mondo del calcio regionale è in lutto per la scomparsa del portopotentino Nicola Bovari, uno dei suoi grandi interpreti negli anni ’60 e ’70 nel ruolo di mediano e in seguito allenatore a Porto Potenza, Potenza Pice­na, Porto Sant’Elpidio e Vis Macerata. Aveva iniziato all’oratorio della sua Porto Potenza, per poi esordire 16enne nella Sangiorgese. Si mette in luce a tal punto che viene subito convocato nella Nazionale juniores (assieme a Gigi Riva) e, nel 62′ acquistato dall’Inter dove gioca e vince il campionato De Martino (riservato ai migliori giovani del vivaio e ai giocatori di riserva delle prime squadre o reduci da infortuni) e il torneo di Viareggio accanto a giocatori del calibro di Maz­zola e Boninsegna. Dopo la preparazione con i neroazzurri viene ceduto al Bari di Maestrelli dove resta a lungo anche dopo la retrocessione in B con la parentesi nel 1966, quando durante la leva militare gioca con la Mace­ratese di Tony Giammarinaro nell’anno della lotta serrata per la promo­zione con il Perugia. Tornato a Bari scende poi in serie C alla Samb alla guida di Eliani. Re­sta anche con allenatore Faccenda e colleziona due secondi posti (dietro a Genoa ed Ascoli, contro cui giocherà sfide indimenticabili). La sua carriera è proseguita con le maglie di Ancona, Rimini (secondo dietro la sua Samb), Benevento (piazza d’onore, promosso il Lecce) e l’ultimo anno da giocatore a Tolentino, prima di diventare protagonista sulle panchine di Porto Potenza, Potenza Pice­na, Porto Sant’Elpidio e Vis Macerata. Lascia la moglie Giuseppina, i figli Elisabetta e Quirino e cinque nipoti.

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