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Bufarini: «Siamo puliti,
non temiamo l’indagine
Denunceremo chi ci sta diffamando sui social»

FALCONARA - L'amministratore unico dell'azienda di Castelferretti, Matteo Caimmi, precisa alcuni aspetti dell'ispezione dei carabinieri del Noe nella sede dell'impresa. «Nessun sequestro dei server, l'azienda è operativa. Vogliamo un'indagine a 360 gradi, presenteremo a nostra volta un esposto al pubblico ministero titolare dell’inchiesta»

I mezzi aziendali della Bufarini Servizi Ambientali

 

«Siamo puliti, non temiamo l’indagine. Denunceremo coloro che ci stanno diffamando sui social». Così Matteo Caimmi, amministratore unico della Eredi Raimondo Bufarini S.r.l. Servizi Ambientali scrive in una nota di chiarimento in seguito all’ispezione dei Noe di Ancona nell’azienda di Castelferretti, avvenuta giovedì scorso, e che vede due indagati per l’ipotesi di reato di inquinamento ambientale e getto pericoloso di cose. «Come sempre abbiamo fatto in occasione degli innumerevoli controlli svoltisi nel corso degli anni − precisa Caimmi − abbiamo fornito la massima collaborazione ai militari operanti (oltre ai carabinieri del Noe erano presenti personale dell’Arpam e due consulenti tecnici nominati dalla procura: un consulente informatico ed un consulente chimico, ndr). Nel corso dell’ispezione è stato prelevato un campione delle acque reflue scaricate in pubblica fognatura e, grazie alla strumentazione messa a disposizione dalla nostra azienda, è stata anche eseguita una videoispezione di tutte le condotte in uscita dal nostro impianto, ivi incluse quelle che raccolgono le acque meteoriche e che recapitano nel fosso San Sebastiano. Sempre nel corso dell’ispezione − prosegue la nota −, i militari operanti hanno acquisito copia di tutti i dati contenuti nei nostri server».

Nessun sequestro ed azienda in piena attività. Così precisa l’amministratore unico della Bufarini. «Contrariamente a quanto riportato in diversi articoli, i server dell’azienda non sono stati sottoposti a sequestro. Il nostro impianto pertanto è perfettamente operativo e funzionante. L’unico documento che è stato formalmente sequestrato è uno studio delle emissioni odorigene provenienti dal nostro stabilimento che nel 2013, di nostra iniziativa, abbiamo commissionato alla Progress S.r.l. di Milano, una delle società di consulenza più autorevoli in campo nazionale in materia di impatto olfattivo». Dallo studio sequestrato e commissionato dalla Bufarini alla società di Milano, emergerebbe che, sostiene sempre Caimmi: «le emissioni odorigene provenienti dal nostro stabilimento sono addirittura di carattere trascurabile. Accogliamo pertanto con estremo favore la decisione della Procura della Repubblica di Ancona di fare definitivamente chiarezza sull’origine e sulle cause dei cattivi odori lamentati dai residenti e, a tal fine, provvederemo, entro la prossima settimana, a presentare a nostra volta un esposto al pubblico ministero titolare dell’inchiesta, affinché le indagini si svolgano a 360 gradi».

Conclude Caimmi: «Non possiamo peraltro nascondere il profondo rammarico per il clamore mediatico che l’ispezione di giovedì (l’ennesima in tanti anni) ha avuto sugli organi di stampa nonché per i conseguenti attacchi che stiamo subendo sui social media. Alcuni di questi attacchi integrano evidentemente gli estremi della diffamazione, per cui abbiamo già dato mandato ai nostri avvocati di tutelare la nostra immagine e la nostra onorabilità in ogni competente sede».

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