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‘La Morte del Giusto’,
grande testimonianza di fede

LORETO - Venerdì prossimo a Villa Musone torna la sacra rappresentazione che richiama tanti fedeli da tutte le Marche

Nata 42 anni fa, nel tempo la ‘Morte del giusto’ la rappresentazione della Passione di Cristo che Villa Musone celebra il Venerdì Santo, è cresciuta sino a raggiungere quasi 10mila spettatore nel 2018. I fattori innovativi, nel rispetto del Vangelo: uno speaker e un Coro per entrare nel vivo della messinscena. L’opera è anche un momento di valorizzazione del territorio legata al turismo spirituale

Un filo ideale, un esempio di testimonianza, di fede e di cultura che muove dalla Santa casa di Loreto e ad essa ritorna anche il Venerdì Santo. Un evento diventato ormai tradizione radicata nel territorio, il borgo di Villa Musone che si ritrova protagonista della Passione Vivente, atto decisivo e culminante del Mistero della Salvezza. E’ ‘La morte del Giusto’, una rievocazione artistica che da 42 anni scrive la storia della città, attraverso un racconto realistico, autentico, partecipato. Tra le numerose Sacre Rappresentazioni messe in scena in tutta Italia, quella lauretana si caratterizza, pur ripercorrendo fedelmente i passi del Vangelo, per uno sviluppo del tutto originale, a partire dal titolo e da altre connotazioni utili ad immergere lo spettatore nel dramma in fieri, come la presenza di uno Speaker che guida lo sviluppo della rappresentazione e di un Coro che commenta i passi come nello spirito della tragedia greca.

Il 19 aprile a Villa Musone, ore 20.30, si mette in scena ‘La Morte del Giusto’, appuntamento capace di richiamare un gran numero di spettatori, tra cittadini, turisti e pellegrini. “Siamo orgogliosi di sostenere questo momento che unisce tutte le anime della nostra città, legate alla fede, alla cultura e all’arte e che risponde ad una volontà di partecipazione ampia e trasversale. Si tratta anche momento di importate valorizzazione di quella attrattività del nostro territorio che fa riferimento al turismo spirituale”, spiega Fausto Pirchio, Assessore al Turismo del Comune di Loreto.

L’organizzazione della ‘Morte del Giusto’ è curata dal Centro Turistico Giovanile e, iniziata quasi sottovoce nel 1978, all’interno della Chiesa parrocchiale di Villa Musone, è cresciuta proporzionalmente all’entusiasmo di chi vi partecipa attivamente e di chi vi assiste: nel 2018 sono stati novemila gli spettatori accorsi a vedere la Sacra Rappresentazione che si conclude nella piazza del borgo lauretano. “La ‘Morte del Giusto’ – spiegano Gino Principi, Presidente del Ctg e Mario Serenelli il regista della Passione Vivente che prevede centinaia tra attori e figuranti – è dedicata ai sofferenti, agli emarginati, a quanti portano la Croce di Cristo. Con la cadenza delle stazioni affluiscono di volta in volta le persone che personificano un’umanità perduta, sottoposta alle sofferenze della vita quotidiana. La Passione vivente di Villa Musone è una vera e propria rievocazione in grado di testimoniare il farsi presente della salvezza operata da Gesù”.

La particolarità della Morte del Giusto, spiegano Principi e Serenelli, è inoltre caratterizzata dalla testimonianza annuale di un personaggio che ha attraversato la propria o l’altrui sofferenza e dall’accogliere, tra i protagonisti, i Prelati di Loreto nelle vesti di Cirenei d’eccezione. La Sacra Rappresentazione Lauretana è inoltre inserita tra le candidate, sulla base di una iniziativa di Europassione per l’Italia cui essa è affiliata, a Bene culturale immateriale dell’UNESCO, mentre lo scorso 6 aprile, in tema di Unesco, una sezione del cast (soldati e Pilato) hanno partecipato alla Passione dei Sassi a Matera.

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