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Addio a Orlando Duranti,
anima della Resistenza osimana

IL PARTIGIANO è morto all'età di 92 anni. Appena 17enne, per due volte si era esposto al fuoco tedesco delle mitragliastrici per salvare un ferito e una mamma con un neonato, Fino alla fine ha raccontato la sua storia di libertà e democrazia attraverso ll'impegno politico, nel sindacato e nel'Anpi ma soprattutto nelle scuole, agli studenti

Orlando Duranti (al centro) con la sua famiglia, il figlio Armando (dietro) ed il nipote Nicolò (a destra) che seguendo il suo esempio, hanno raccolto il testimone all’Anpi

Si è spento oggi Orlando Duranti, noto partigiano osimano. Aveva 92 anni e nel 2014 gli era stata conferita la medaglia della Civica Benemerenza dal Comune di Osimo, nel 2016 quella per il 70° anniversario della Repubblica Italiana dal Ministero della Difesa. Appena 17enne Orlando aveva deciso di far parte della Resistenza e per due volte si era esposto di persona al fuoco tedesco delle mitragliastrici per salvare un ferito tranciato appena fuori il rifugio e per provvedere a sfamare un neonato, rifugiato anconetano, in braccio alla mamma disperata e senza latte. Con il fratello Giuseppe, aveva anche sfondato il portone del magazzino comunale davanti ai tedeschi provvedendo a distribuirne il contenuto alla popolazione. Nel 1946 si iscrisse al Pci organizzando le prime feste di Giorni-Vie Nuove, passando per le innumerevoli Feste dell’Unità e continuando fino all’ultima Festa Democratica. Insieme a Guido Maggiori aiutò la composizione dell’associazionismo rurale a Osimo, anche se organettaio, andando per le campagne del circondario con la sua MV Agusta Pullman a raccogliere dai contadini la “quindicina”, quota in grano, per l’Associazione dei Mezzadri appunto e anche per il Pci. Mai pago del proprio impegno, dopo il 1989 passò al Pds poi ai Ds approdando al Pd. E fino alla fine è stato iscritto alla Spi Cgil. Da organettaio, alla guida delle maestranze della fabbrica, la Welson-Quagliardi” di Castelfidardo, aveva continuato a lavorare in mezzo agli altri operai con lo stesso camice senza mai dimenticarsi l’impegno nella lotta partigiana e rappresnetando nella stessa azienda la Cgil Fiom.

La sua è stata una vita spesa per il lavoro, per la comunità, attraverso la partecipazione attiva alla politica cittadina, per la famiglia nel senso più largo della parola, non chiedendo nulla per sè. Nonostante l’età, Orlando Duranti ha continuato per molti anni a raccontare nelle scuole, ai più giovani, la storia del popolo della Resistenza. Una storia di libertà e democrazia che nel passaggio di testimone continuano a rappresentare il figlio di Orlando, Armando e suo nipote Nicolò, presidente della sezione Anpi di Osimo. «A nome mio personale e di tutta la città – ha scritto stamattina il sindaco Simone Pugnaloni – esprimo le piu sentite condigliaze alla famiglia Duranti per la scomparsa di Orlando. Orlando Duranti è l’emblema dell’Anpi Osimo, un partigiano che ha rappresentato un pezzo di storia importante della resistenza in citta’. La famiglia da decenni rappresenta un punto di riferimento per l’associazione che con grande professionalita e mero volontariato racconta agli studenti ed alla citta’ un capitolo della vita italiana che ha segnato la storia d’Italia, la battaglia per la democrazia. Democrazia che oggi è rappresentata dalla nosta Costituzione e che rende il cittadino protagonista delle istiuzioni». I funerali si svolgeranno con rito civile martedì prossimo, 23 aprile, alle ore 10:30 presso Cimitero Maggiore di Osimo. 

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