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Estorsioni e spaccio al Piano,
coppia rom muta davanti al giudice
L’avvocato chiede la scarcerazione

ANCONA - Durante l'interrogatorio di garanzia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i coniugi arrestati durante l'operazione della Squadra Mobile. Il difensore Silvia Pennucci ha chiesto la revoca del carcere per entrambi

 

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i coniugi rom arrestati insieme ai due figli ieri mattina nel corso di una maxi operazione portata avanti dalla Squadra Mobile. Gli interrogatori di garanzia si sono svolti in carcere alla presenza del gip Sonia Piermartini, firmataria della misura cautelare chiesta dal pm Rosario Lioniello per associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati, come lo spaccio, l’estorsione, la circonvenzione di incapace e le lesioni personali gravi. La donna ha sostenuto l’interrogatorio nel carcere di Pesaro. Lui a Montacuto. Per entrambi, il difensore Silvia Pennucci ha chiesto la revoca della misura cautelare. Su questa istanza, il giudice si è riservato. Nelle prossime ore è atteso anche l’interrogatorio per i due figli della coppia, relegati ai domiciliari nella casa popolare di piazza d’Armi. Il faccia  a faccia con il giudice avverrà in tribunale. Nell’inchiesta rientrano altri otto indagati a cui viene contestato il reato di spaccio di cocaina o eroina. Stando alla procura, avrebbero smerciato la droga per conto della famiglia rom, aiutandola così a monopolizzare il mercato e spadroneggiare nel quartiere del Piano. Le misure cautelari inflitte ai quattro sono differenti poichè, secondo quanto scritto dal giudice nel provvedimento, gli indagati hanno profili criminali diversi. Ben delineati quelli dei coniugi, finiti in carcere per “sradicare le basi dell’attività criminale”, ancora completamente da definire quelli dei figli, spediti ai domiciliari.

Estorsioni, truffe e spaccio al Piano, blitz all’alba della polizia: arrestata famiglia rom (Video)

 

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