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Molo Clementino, politica divisa
sul terminal crociere
Mdp: «Traghetti al posto dei silos»

ANCONA – Il progetto da 22,2 milioni di euro dell'Autorità portuale, sostenuto in toto dall'amministrazione, sta facendo emergere molte voci fuori dal coro, con Aic (in tandem con Italia Nostra) fortemente contraria, il M5s preoccupato dopo l'incidente a Venezia e Forza Italia ed Mdp-Art1 per il sì, ma con prescrizioni. «Il Comune non si limiti a fare da passacarte dell'Ap, ma apra un dibattito che coinvolga associazioni e cittadinanza»

Si polarizza in maniera ogni giorno più netta il dibattito intorno al progetto faraonico del terminal crociere al Molo Clementino, stilato dall’Autorità portuale e attualmente al vaglio del ministero delle Infrastrutture che dovrà garantirne le coperture, per un costo pari a 22,2 milioni di euro. Sostenuto in toto dall’amministrazione e dalla maggioranza, che ne esaltano le potenzialità in termini di sviluppo del traffico crocieristico e di turismo, il banchinamento che permetterebbe l’attracco di navi lunghe fino a 350 metri ha però prodotto anche un nutrito fronte di strenui oppositori – guidato dal consigliere comunale di Altra Idea di Città, Francesco Rubini, e da Italia Nostra (anche Stefano Tombolini, 60100, aveva espresso voto contrario in Consiglio) – e di agnostici, che si dicono favorevoli ma pongono precise condizioni. Tra questi, gli ultimi in ordine di tempo ad intervenire sulla questione sono stati Augusto Burattini e Giancarlo Scortichini, rispettivamente coordinatore comunale e provinciale di Art1-Mdp che ieri, affiancati dall’architetto Paolo Pasquini hanno presentato alcune proposte per rendere il progetto meno impattante da un punto di vista ambientale. Tra queste, lo spostamento dell’attracco dei traghetti dal porto antico alle banchine dalla 18 alla 21, ovvero quelle lasciate libere dall’abbattimento dei silos, e convertire il porto all’elettrico.

«Manca totalmente una proposta del Comune, che si è limitata a recepire il progetto dell’Autorità portuale senza aprire un confronto sulla questione con associazioni e cittadini – afferma Scortichini –. Si parla di una cifra sostanziosa, che catalizzerà quasi del tutto la possibilità di spesa dell’Ap: l’amministrazione deve sfruttare il potenziale di questo investimento per migliorare il rapporto tra città e golfo dal punto di vista del traffico e dell’inquinamento». Su una linea simile Forza Italia, secondo cui «è necessario rilanciare la funzione del porto in ambito nazionale ed Europeo. Anche il Presidente Tajani, nella sua ultima visita – ricordano Teresa Dai Prà e Daniele Silvetti, coordinatori comunale e provinciale di Fi – ha evidenziato come sia imprescindibile sostenerne la crescita economica e strutturale. Il progetto del banchinamento del Molo Costantino servirà ad incrementare la presenza di navi da crociera quindi turismo e di conseguenza l’economia locale. È auspicabile una maggior collaborazione con Autorità Portuale, Comune e commercianti del centro storico al fine di garantire ottimi servizi ai turisti. Riteniamo impensabile chiudere la porta dinnanzi ad una così importante possibilità di crescita della nostra città. Certamente, da sempre attenti al problema dell’inquinamento ambientale, saremo in prima linea per proporre ed appoggiare qualsiasi iniziativa atta a salvaguardare la salute umana».

Diametralmente opposta la posizione di Aic e Italia Nostra, tra i primi a denunciare i «rischi ambientali e paesaggistici» legati al progetto della nuova banchina per le grandi navi presso il molo Clementino: «ciò che accade da anni a Venezia (e l’incidente dello scorso weekend ha amplificato la preoccupazione, ndr) testimonia quanto certi giganti del mare difficilmente riescano a convivere con contesti storico – paesaggistici delicati. Le difficoltà sono molteplici ed investono aspetti ambientali, urbanistici, architettonici per non parlare di quelli infrastrutturali legati alla gestione del traffico automobilistico generato dall’attracco di certi giganti del mare». Preoccupazione condivisa anche dal Movimento 5 stelle, secondo cui «la simulazione di manovra commissionata dall’Autorità Portuale al Centro per gli Studi di Tecnica Navale Cetena, non tiene conto delle condizioni meteo avverse».

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