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Caso Caglioti, Mancinelli:
«ancora capo della polizia giudiziaria»
Esposto Lega-Ugl a Corte dei Conti

ANCONA – La questione che ha messo sotto i riflettori la riorganizzazione interna alla polizia locale finisce in consiglio comunale con quattro interrogazioni da parte delle forze di opposizione. Nel riposizionamento dei vertici, il maggiore non è stato riconfermato nella funzione di Posizione Organizzativa, pur mantenendo il ruolo di coordinatore della polizia giudiziaria

La comandante della polizia municipale, Liliana Rovaldi, e la sindaca Valeria Mancinelli (foto d’archivio)

 

di Martina Marinangeli

Il terremoto nella Polizia Locale – con il valzer delle nomine ai vertici che ha visto il maggiore Marco Caglioti perdere il ruolo di Posizione Organizzativa della sezione giudiziaria a beneficio di Oscar Di Benedetto – ha prodotto scosse di assestamento tra l’aula del Consiglio comunale e gli uffici della giustizia amministrativa. A palazzo degli Anziani sono state discusse quattro interrogazioni sul tema, mentre Lega ed Ugl hanno fatto un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. Intanto, la sindaca Valeria Mancinelli ha però assicurato che «il maggiore è ancora a capo della polizia giudiziaria». La questione ha il suo avvio con la determina della comandante della Polizia locale, Liliana Rovaldi, datata 12 giugno, all’interno della quale si rende noto che, nell’ambito dell’attribuzione di incarichi per le Posizioni Organizzative (ruoli dirigenziali e di coordinamento delle sezioni), Caglioti non veniva riconfermato alla guida di quella che si occupa dell’attività di polizia giudiziaria. Nella corsa a due per il ruolo, infatti, gli è stato preferito Di Benedetto. Un avvicendamento che a molti è suonato come un declassamento per il maggiore, e per fare chiarezza i consiglieri di opposizione – Lega, Angelo Eliantonio (Fdi), Daniela Diomedi (M5s) e Daniele Berardinelli (Fi) – hanno interrogato la sindaca Valeria Mancinelli sulla questione nella seduta odierna (21 giugno) del consiglio comunale.

Marco Caglioti (foto d’archivio)

Interrogazioni che si è cercato di far discutere a porte chiuse durante la capigruppo, ma le minoranze si sono opposte. «L’attribuzione di posizioni organizzative non è procedura concorsuale – la risposta della sindaca –, quindi non ci sono graduatorie. Il maggiore Caglioti continua ad essere capo e responsabile della sezione di polizia giudiziaria. La figura della PO è distinta e non necessariamente coincide con il responsabile della sezione, nessuno ha rimosso Caglioti dall’incarico. Chiederò alla comandante della polizia locale di chiarirlo in modo inequivocabile. Sull’utilizzo delle risorse umane, comunque, i dirigenti non sono tenuti a dare motivazioni né al sindaco, né alla giunta, né al consiglio comunale». Mancinelli ha poi ribadito che «Caglioti rimane coordinatore della polizia giudiziaria e continua a fare le indagini. La Posizione Organizzativa, invece, organizza il lavoro, non solo della polizia giudiziaria. Per una riorganizzazione complessiva, alcune attività sono state attribuite in parte ad altre articolazioni dell’ente. Fino ad oggi, Caglioti ricopriva sia il ruolo di coordinatore delle indagini che di P. O., mentre adesso sono state separate. Per le indagini, Caglioti dipende da pubblico ministero, per questioni di organizzazione del lavoro come ferie o straordinari, dipende da Di Benedetto». Risposta che non ha convinto gli interroganti, con Diomedi che osserva come i «criteri generali per conferimento e revoca della Posizione Organizzativa, secondo contratto, prevedano elevata competenza specialistica, maturata mediante titoli universitario o rilevanti e consolidate esperienze professionali, in posizioni di responsabilità o di alta qualificazione professionale, da verificare in sede di conferimento attraverso esame del curriculum. Non è scelta arbitraria, è oggettiva, e oggettivamente, l’incarico è stato conferito a chi non aveva i requisiti richiesti dal Ccnl». «Il mio timore – puntualizza Berardinelli – è che possa essere il primo passaggio per il depotenziamento dell’ufficio e il declassamento e trasferimento di Caglioti». Intanto, la Lega e il sindacato Ugl si sono mossi per vie legali, depositando un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale secondo loro determinato dall’attribuzione delle Posizioni Organizzative ed i relativi importi (8,5 mila euro annui lordi per 13 mensilità, ndr) e per l’acquisto di alcune camicie. «I fatti descritti e documentati – scrivono in una nota Antonella Andreoli, consigliera e coordinatore della Lega di Ancona, il commissario Lega per la provincia di Ancona Milco Mariani ed il Segretario Regionale UGL PL-FP, Vincenzo Marino – mettono in evidenzia una palese violazione del principio di economicità e del meglio conosciuto danno erariale per disservizio. Nell’attesa che la Giustizia Amministrativa faccia il suo corso, noi continueremo a vigilare sulla corretta e trasparente gestione amministrativa del comune di Ancona».

Terremoto nella Municipale, il maggiore Caglioti non è più a capo della polizia giudiziaria

 

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