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Ospedale di Loreto , il sindaco:
«Serve un Punto di primo intervento»

SANITA' - Paolo Niccoletti, in audizione alla Commissione regionale sanità, ha evidenziato l'inadeguatezza dell'attuale Presidio ambulatoriale territoriale (Pat) ricordando che per la città santuario si dovrebbe ragionare in modo analogo a quanto avviene in altri centri di spiritualità internazionale come Assisi, Pompei e San Giovanni Rotondo. Oggi il servizi è offerto ad un bacino vasto che comprende anche Porto Potenza Picena, Porto Recanati, Castelfidardo, Camerano, Sirolo e Numana

 

Un semplice Presidio Ambulatoriale Territoriale (Pat) non è sufficiente per Loreto, che supporta le esigenze di un territorio ben più vasto e che ogni anno accoglie migliaia tra turisti e pellegrini: il sindaco della città mariana, Paolo Niccoletti, ha espresso chiaramente la sua posizione mercoledì scorso, 10 luglio, durante l’audizione della quarta commissione sanità della Regione Marche, alla quale hanno partecipato i sindaci interessati agli sviluppi del redigendo piano sanitario marchigiano. Le aspettative della comunità mariana in tema di sanità sono chiare. «Pur non rivendicando il ripristino di un ospedale generalista come un tempo – ha evidenziato il sindaco Niccoletti – ci sono particolari aspetti su quali porre attenzione, come l’evoluzione dei laboratori analisi, l’utilizzo delle sale operatorie, il dialogo tra i sistemi informatici di Asur ed Inrca, ma è soprattutto necessario un punto di primo intervento presso l’ospedale Santa Casa di Loreto. I fatti al momento confermano l’inadeguatezza di un semplice Pat a supporto delle esigenze di un territorio che è ben più vasto».

Il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti

Nel 2018, sono stati 9.700 gli accessi registrati al Pat e 4.750 al 30 giugno 2019. Questi dati certificano il servizio offerto ad un bacino compreso tra Porto Potenza Picena, Porto Recanati, Loreto, Castelfidardo, Camerano, Sirolo e Numana. «Tutta questa vasta area – continua Niccoletti – è sprovvista di un qualificato punto di riferimento nel sistema emergenza/urgenza e gli utenti di questa zona percepiscono come naturale l’approdo al Santa Casa di Loreto in caso di necessità. C’è inoltre l’aspetto non meno importante del notevole afflusso di turisti e pellegrini che ogni anno giungono nella nostra riviera e in particolar modo su Loreto, una città santuario che dovrebbe ragionare in modo analogo a quanto avviene in altri centri di spiritualità internazionale come Assisi, Pompei e San Giovanni Rotondo». Le osservazioni di Niccoletti sono state condivise dai vari consiglieri regionali presenti al di là del colore politico, dalla Lega ai Fratelli d’Italia al Pd, e gli stessi consiglieri regionali hanno a loro volta rimarcato l’importanza di Loreto in termini religiosi e turistici, concordando con la necessità di avere per questo centro una risposta sanitaria adeguata in analogia con quanto avviene nelle altre importanti città santuario italiane. Il Punto di primo intervento dell’ospedale ‘Santa Casa’ è stato chiuso nel 2016 quando il presidio è stato ricponvertito in ospedale di comunità.

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