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Al fianco dei pazienti affetti
da malattie neuromuscolari,
il Centro Nemo a Torrette

ANCONA - Questa mattina la sottoscrizione della convenzione tra gli Ospedali Riuniti e la Fondazione Serena Onlus che darà via alla realizzazione del progetto, operativo entro i primi mesi del 2020

La presentazione del progetto Nemo

 

Entro febbraio 2020, Ancona avrà una struttura interamente dedicata ai pazienti affetti da malattie neuromuscolari. E’ stata firmata questa mattina la  convenzione tra gli Ospedali Riuniti di Torrette e la Fondazione Serena Onlus per la realizzazione di Nemo, clinica ad alta specializzazione già presente a Milano, Arenzano, Messina e Roma.  Il progetto si occuperà della presa in carico globale delle persone affette da patologie come la Sla, la Sma e le distrofie muscolari. Si tratta di malattie altamente invalidanti con un grave impatto sociale, caratterizzate da lunghi e complessi percorsi di cura e assistenziali, per le quali, purtroppo, al momento non c’è possibilità di guarigione. La convenzione dà il via alla realizzazione del Nemo ((NeuroMuscolar Omnicentre) Ancona, con l’obiettivo di rispondere in modo efficiente ed efficace al bisogno di cura della comunità dei pazienti del territorio, promuovendo una presa in carico complessiva e senza discontinuità dei loro bisogni clinico-assistenziali, al fine di offrire prestazioni sanitarie e sociosanitario qualificate, facilmente accessibili e fruibili dalla popolazione delle Marche, che non dovrà così spostarsi in altre Regioni per accedere ai trattamenti di cura. Il centro  verrà realizzato al quinto piano, corpo C di Torrette (quello delle neuroscienze): entro febbraio 2020 verranno liberati e consegnati i locali, mentre inizia subito il complesso percorso amministrativo per l’accreditamento (autorizzazione) delle attività multidisciplinari previste, con dodici posti letto per il ricovero ordinario e due per il day hospital. Alla firma della convenzione era presente il governatore Luca Ceriscioli: «Offriamo un servizio a tutto l’Adriatico. Sta nella vocazione degli Ospedali riuniti di Torrette la capacità di ricoprire non solo la funzione di ospedale regionale, ma di guardare oltre le Marche. La struttura che presto partirà è la dimostrazione concreta di come l’obiettivo della sanità sia quello di mettere al centro il paziente e la persona. Un percorso complicato che oggi trova concretezza con Nemo. La forza di questo progetto è che riesce a integrare tutti gli aspetti clinici necessari, dando una risposta di grandissima qualità su malattie importanti e di complessa gestione. È un servizio che guarda in maniera integrale alle persone e risponde pienamente al nostro desiderio di offrire il massimo a chi ha più necessità».  Alberto Fontana, presidente Centro clinico Nemo, ha parlato di un luogo che sarà «la casa per tutte le persone affette da malattie neuromuscolari, dove si costruisce, attraverso la ricerca scientifica, una speranza. Farlo insieme all’associazione dei malati, alle istituzioni, alle università, è fondamentale perché sono malattie progressive, altamente invalidanti. Ma siamo ugualmente convinti che, attraverso una multidisciplinarietà, sia possibile contrastarle e renderle compatibili con un’alta qualità di vita». Michele Caporossi, direttore generale Ospedali Riuniti, ha parlato di Nemo come di «una delle più belle eccellenze della sanità italiana. È l’espressione della solidarietà che a livello nazionale si è saputa sviluppare tra Telethon e associazioni dei pazienti. Grazie alla Regione Marche, Centro NeMo entrerà all’interno del medio e del basso adriatico che oggi non hanno una struttura di questo tipo. Un servizio non solo per le Marche, ma anche per le regioni limitrofe». Sauro Longhi, rettore della Politecnica delle Marche, ha sottolineato come l’Università sviluppi «ricerca di primissimo livello anche nel settore delle malattie neuromuscolari».

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