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+Europa difende la cannabis light:
«A rischio migliaia di lavoratori
Basta incertezza, va tutelata l’intera filiera»

IL SEGRETARIO nazionale Benedetto Della Vedova e il coordinatore marchigiano Mattia Morbidoni annunciano di voler presentare una proposta in vista delle elezioni regionali

 

L’incontro di +Europa

 

«Tutto il movimento economico che si è creato sulla filiera della cannabis light rischia di essere stroncato dalle interpretazioni restrittive date dal Viminale. In ballo ci sono migliaia di posti di lavoro, persone che sono state costrette a chiudere dopo sforzi indicibili di tempo e di soldi per avviare la loro attività. Vogliamo porci come riferimento per tutelare gli interessi dell’intera filiera della canapa, dai coltivatori ai negozianti». A dirlo è Mattia Morbidoni, coordinatore del gruppo +Europa Marche che ha ospitato ieri pomeriggio ad Ancona, al Grand Hotel Passetto, il segretario nazionale Benedetto Della Vedova per l’iniziativa dal titolo “Cannabis nelle Marche. Un’occasione per creare lavoro e sviluppo”. Hanno partecipato anche il presidente di Svim Gianluca Carrabs, il presidente di Copagri Marche Giovanni Bernardini, agricoltori e titolari di negozi di cannabis light. +Europa si prepara a presentare, in vista delle elezioni regionali marchigiane, una sua proposta per tutelare la filiera locale mentre, sul piano nazionale, la senatrice Bonino ha depositato un disegno di legge che «serve per dare certezza a tutto il settore – ha spiegato Della Vedova – si deve specificare che tutto quello che riguarda la cannabis sativa, che non è la “indica” da cui si ricavano hashish o marijuana, è legale ovviamente nell’esercizio imprenditoriale rispettoso di tutte le altre normative. Dobbiamo tutelare gli imprenditori che hanno investito nella produzione e nella trasformazione, recuperando per altro una grande tradizione italiana». Nel corso dell’incontro Carrabs si è detto disponibile ad avviare un tavolo di confronto attraverso la Svim, la partecipata regionale che ha il compito di contribuire allo sviluppo dell’economia marchigiana, da aprire a tutti i soggetti interessati. Carrabs ha inoltre ricordato che la Regione Marche ha già stanziato 180mila euro per il settore che, per altro, è stato ricompreso tra quelli che possono attingere ai fondi europei del Psr. «Tanti giovani – ha fatto notare Bernardini di Copagri – si sono avvicinati a questo tipo di coltura, ma poi abbiamo avuto un intervento scellerato da parte delle autorità. La sentenza della Cassazione ci ha lasciato ambiguità anche più grandi. In tutta Europa si sta legiferando, mentre in Italia non riusciamo a dare certezze ad agricoltori e commercianti». «+Europa Marche – ha sottolineato il coordinatore Morbidoni – è al fianco di coltivatori e rivenditori, che in un contesto economico non facile si sono inventati un lavoro e hanno investito soldi e tempo in una nuova attività, dando vita ad una filiera da 13.000 posti di lavoro creati nelle Marche. Questo impegno sarà tra i punti centrali del nostro programma alle elezioni regionali. Nelle Marche c’è una situazione a macchia di leopardo, si va dalla tolleranza zero a situazioni più sfumate. E questo a causa di interpretazioni diverse della legge che hanno lasciato gli operatori nell’incertezza: molti hanno chiuso, altri vanno avanti ma senza garanzie».

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