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Il ‘no’ delle Marche
blocca la barriera Rfi
Congelati 8 miliardi di investimenti

ANCONA – Palazzo Raffaello non ha concesso l'intesa nella conferenza Stato-Regioni, congelando anche i fondi che Ferrovie aveva previsto per realizzare il progetto lungo tutto lo Stivale. Il 16 dicembre Ceiscioli e Casini incontreranno De Micheli per parlare di infrastrutture e ribadiranno la contrarietà del territorio

L’incontro in Regione

 

di Martina Marinangeli

Un no talmente ben scandito da aver bloccato, almeno per ora, la barriera antirumore di Rfi. Lo scorso 10 ottobre, palazzo Raffaello ha votato per il diniego all’intesa in conferenza Stato-Regioni al fine di mettere in stand by il ‘muro sul mare’ – come ribattezzato dai comitati cittadini – fortemente inviso al territorio. Le Marche da sole, contro le altre 19 regioni alla fine favorevoli al progetto, magari rivisto e corretto, hanno congelato gli 8 miliardi di investimenti lungo lo Stivale che Rfi aveva previsto per ridurre l’inquinamento acustico. La notizia è emersa ieri durante l’incontro a palazzo Leopardi tra rappresentanti dei Comuni coinvolti dal progetto, comitati cittadini, dirigenti regionali, governatore Luca Ceriscioli e presidente Anci Marche, Maurizio Mangialardi. «Siamo tutti favorevoli alla riduzione dell’inquinamento acustico, ma con intelligenza e buon senso, tenendo in considerazione la tutela del paesaggio grazie alle soluzioni tecnologiche innovative che i nostri tempi offrono – spiega Ceriscioli –. Abbiamo quindi elaborato ed inviato al Mit una proposta di revisione della normativa italiana ormai superata e ad oggi più restrittiva addirittura di quella europea». Il 16 dicembre il governatore e la vicepresidente Anna Casini incontreranno la titolare del Dicastero, Paola De Micheli, per chiedere una presa di posizione forte del ministero riguardo alle barriere, oltre a fare il punto, tra le altre cose, sull’imbuto della A14 nel sud della regione e sul nodo ricostruzione post sisma.

Il no della Regione ha spostato la palla nel campo del Consiglio dei Ministri, che potrebbe bypassare il blocco delle Marche e dare comunque via libera al progetto della barriera, «ma il fatto che non si siano ancora espressi ci fa sperare», commenta il governatore. Nel motivare le ragioni del suo diniego, la Regione ha avanzato due proposte al Mit: emendare il decreto del ministero dell’Ambiente del 2000, affinché «vengano tutelate le valenze storico-culturali, turistiche, paesaggistiche ed ambientali dei territori interessati ed Rfi adegui gli interventi del piano tenendo conto del miglioramento del materiale rotabile, modificando le soluzioni progettuali per minimizzare gli impatti». L’altra invece chiede la modifica della legge quadro sul tema, ma si tratta di un iter decisamente più lungo.

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