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«No al mega park a San Martino,
vogliamo il referendum»

ANCONA - Incontro tra comitato, Altra Idea e M5S, presentata una bozza di mozione per impegnare la giunta a promuovere una consultazione sul progetto. Pandolfi: «Saremo noi a favorire un pronunciamento della cittadinanza. In caso di mancato riscontro in Consiglio comunale invitiamo l'opposizione a farsi essi stessi promotori»

Il progetto

 

di Giampaolo Milzi

Ha mantenuto la promessa di utilizzare ogni mezzo democratico per fermare la realizzazione di una struttura che definisce un «eco-mostro attrattivo di traffico e ulteriore inquinamento nel centro di Ancona, costosissimo, inutile e dannoso per la città», il comitato dei residenti di via Torrioni ad Ancona, che ha dato il via alla già discussa opzione referendum contro il piano per la realizzazione di un mega-parcheggio su più livelli in via San Martino. La decisione è stata presa ieri sera, al termine di una partecipata assemblea al teatrino San Cosma, seguita ad una riunione svoltasi prima di Natale. Presenti, oltre a cittadini di altre zone di Ancona e ambientalisti, un paio di rappresentanti di Italia Nostra, e i consiglieri comunali Francesco Rubini, di Altra Idea di Città (Aic), e per il M5S Daniela Diomedi e Gianluca Quacquarini, due forze politiche fin dall’estate scorsa in dialogo convergente con il comitato verso il no al mega-parkig. Al termine dell’incontro è stato approvato un testo in cui il Comitato invita i capigruppo a Palazzo del Popolo di Aic, M5S, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega a presentare una mozione in Consiglio comunale che impegni la Giunta a promuovere, con delibera (a febbraio), un referendum popolare, per stoppare il progetto della grande area di sosta.

L’assemblea di ieri

«Si tratta di una prima azione che ha il valore di una sfida di carattere politico», ha sottolineato Paolo Pandolfi, presidente del Comitato. Consapevole che, visto che l’opera è fortemente voluta dalla sindaca Valeria Mancinelli e dall’amministrazione comunale, i citati gruppi di opposizione non avranno i numeri in Consiglio per ottenere l’approvazione della mozione, prevedibilissimo infatti che sarà osteggiata dalla maggioranza a guida Pd che sostiene il governo cittadino. E allora? «Saremo noi a favorire un pronunciamento della cittadinanza – ha rimarcato Pandolfi, nel commentare la seconda parte del testo avallato ieri – In caso di mancato riscontro in Consiglio comunale invitiamo i capigruppo d’opposizione a farsi essi stessi promotori del referendum». Tra le opposizioni, Sessantacentoancona, guidata da Stefano Tombolini «non ha risposto al nostro invito per convergere in questa battaglia contro il nefasto progetto per il parcheggio», ha detto Pandolfi. Nefasto perché caratterizzato da varie criticità, come si legge nel documento varato al Teatrino San Cosma: «Forte impatto ambientale; errori di pianificazione urbanistica; mancanza di un interesse pubblico concreto ed attuale; mancanza di una qualsiasi forma di partecipazione al progetto da parte dei cittadini; assoluto rifiuto da parte della sindaca di discutere qualsiasi proposta alternativa».

Stando allo studio progettuale dell’Arx di Firenze, vincitore del concorso di idee promosso dalla società M&P partecipata del Comune, il parcheggio che sorgerà grazie alla riconversione dell’ex caserma San Martino, avrà sei piani – con un locale commerciale di 100 mq (un pub o un bar) e un “roof garden” sul tetto per eventi all’aperto – e una capacità compresa tra 126 e 139 auto (con una quota riservata ai residenti). Con la tariffa di 1,70 euro all’ora dovrebbe garantire introiti per circa 300mila euro all’anno. La Giunta comunale ha già dato l’ok per l‘avvio dell’iter burocratico, entro Pasqua punta alla pubblicazione del bando di gara per l’appalto, termine del cantiere entro il 2021, per un costo di 2 milioni e 350mila euro. Ma attualmente si è ancora nella fase per l’elaborazione dello studio di fattibilità tecnico-economica. Tra le categorie produttive, a favore del maxiparcheggio, si è apertamente schierata il 13 dicembre scorso la Cna: «Un’opera indispensabile per facilitare la sosta veicolare e la necessità di visitatori che debbano fare commissioni e acquisti in centro. E che offre l’opportunità di recuperare un’area in forte degrado per renderla pienamente fruibile».

«Un’idea medievale, in contrasto ad ogni progettualità sulla mobilità dolce e sostenibile, un parcheggio che aumenterebbe il tasso di smog già fortememente allarmante, in una zona stretta, prospiciente a decine di abitazioni, con una uscita della struttura prevista su via Torrioni a pochi passi dalle scuole Faiani – ha ribadito ieri Rubini di Aic – Una struttura dannosa anche dal punto di vista della riqualificazione urbana: le città si rigenerano creando verde pubblico, spazi di aggregazione, luoghi di incontro e non con maxi parcheggi, da realizzare invece nell’immediata periferia con funzione di scambiatori bus-auto». Considerazioni condivise dai consiglieri comunali pentastellati. Daniela Diomedi, anche lei all’assemblea, ha bocciato «questo contenitore destinato ad aumentare il traffico nel centro già congestionato proprio dal traffico e a mettere ancora più in pericolo la salute pubblica». E ha segnalato una contraddizione della Giunta comunale, «che punta tutto su un parcheggio faraonico da inserire in un presunto piano di mobilità sostenibile che dovrebbe redigere ma su cui sta lavorando con lentezza e di cui non si sa nulla». Qualora la mozione in Consiglio municipale per un referendum consultivo per il no al parcheggio San Martino promosso direttamente dal Comune non dovesse passare, come è probabile, saranno i capigruppo delle forze d’opposizione citati ieri, a proporre la costituzione di un Comitato referendario e a raccogliere le firme necessarie per l’ammissibilità del quesito, tra le 4.000 e le 5.000. «Una scelta obbligata, anche perché la sindaca Mancinelli non ha voluto mai dialogare con noi, assumendo una posizione anti-democratica», spiega Pandolfi del Comitato residenti. Le modalità dell’ipotizzata campagna referendaria? «Il collante comune dovrà essere il no al parcheggio San Martino, poi ciascuna forza politica potrà promuovere idee e strategie di viabilità e sosta alternative. In ogni caso noi punteremo a coinvolgere in questa nostra battaglia il maggior numero di associazioni e cittadini possibile». Già, idee e strategie alternative. Un esempio? Il consigliere comunale Angelo Eliantonio, di Fratelli d’Italia, si è già dichiarato “scettico” a fronte del contenitore di auto in via Torrioni, ma propone di realizzarne uno da ben 1100 posti sotto piazza Cavour, un vecchio progetto che nel 2008, ha detto, «era stato appoggiato da Cna e Confcommercio».

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