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Centro Nemo, a Torrette
i locali per realizzare l’hub 2.0
per le malattie neuromuscolari

ANCONA – Sarà l'unico centro nella fascia Adriatica e sorgerà al V piano del corpo C del nosocomio. Ora inizia il percorso di autorizzazione ed accreditamento della nuova attività sanitaria da parte della Regione

I vertici di Torrette e Fondazione Serena alla consegna dei locali per il Centro Nemo

 

di Martina Marinangeli

Un hub all’avanguardia – l’unico nella fascia Adriatica – per la presa in carico a 360 gradi dei pazienti affetti da malattie neuromuscolari, che si occuperà anche di ricerca e di diagnostica. Sembra finalmente essere ad un punto di svolta la realizzazione del centro clinico Nemo all’ospedale di Torrette, dove oggi sono stati consegnati i locali al V piano del corpo C  (che ospiteranno il nuovo servizio sanitario) alla Fondazione Serena Onlus, soggetto privato no profit, finanziatore delle opere e gestore del Centro, in rappresentanza delle sette associazioni firmatarie del protocollo di intesa stilato nel giugno 2017. «Siamo perfettamente nei tempi dettati dal cronoprogramma – sottolineano il direttore generale di Torrette Michele Caporossi ed il direttore amministrativo Antonello Maraldo –: il protocollo sottoscritto con Regione e Fondazione prevedeva infatti la consegna entro il 1 febbraio». Ora inizierà il percorso di autorizzazione ed accreditamento della nuova attività sanitaria da parte della Regione, iter tecnico che richiederà tempo: dunque il Centro non entrerà in funzione nell’immediato futuro, ma un primo importante passo è stato fatto oggi nella direzione giusta. «Stante la collocazione degli spazi in un’area dell’ospedale che ospitava in precedenza altre attività – spiega Caporossi – siamo riusciti a dare una collocazione a tutti, anche in presenza di diversi cantieri, a partire da quelli al VI piano per poterci portare il più rapidamente possibile i reparti di Ostetricia e Ginecologia del Salesi».

La firma degli atti formali per la consegna

L’iniziativa pubblico-privata Nemo è stata pensata per garantire una migliore e più dignitosa condizione di vita alle persone affette da Sla, Sma, distrofie muscolari, amiotrofie spinali, patologie del motoneurone e correlate. Il Centro avrebbe dovuto vedere la luce già nell’estate del 2018, ma una serie di impasse ne hanno rallentato l’iter, come lo stop alla proposta di legge 145 sulle sperimentazioni gestionali tra pubblico e privato in ambito sanitario, tornata in giunta in seguito alle aspre polemiche che aveva suscitato. Di fatto, però, sperimentazioni di questo tipo sono rese possibili da una legge nazionale del 1992 e, dopo una battuta d’arresto di quasi un anno, il processo di costituzione del centro Nemo è stato riavviato. Il progetto è articolato in linea con il modello gestionale del Nemo, il centro clinico ad alta specializzazione che lavora già da anni con successo in Italia nelle quattro sedi operative di Milano, Roma, Messina e Arenzano. Ad Ancona, si diceva, troverà spazio al quinto piano (corpo C) della palazzina principale di Torrette. Nella regione ci sono oltre 700 persone con malattie neuromuscolari, di cui circa 200 sono colpiti dalla Sla, 39 dalla Sma (atrofia muscolare spinale) e 50 da distrofia muscolare di Duchenne e Becker.

Al fianco dei pazienti affetti da malattie neuromuscolari, il Centro Nemo a Torrette

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