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La trovano ferita
ma racconta una finta aggressione

ANCONA - La donna, che aveva chiesto aiuto al 118, presentava lesioni superficiali su un braccio. Ieri sera davanti ai poliziotti prima ha accusato il marito poi ha ammesso di essersele procurate. E' stata ricoverata in osservazione psichiatrica

Foto d’archivio

 

Telefona al 118 e racconta di essere stata aggredita con un coltello dal marito. Nella serata di ieri, verso le 21.30, gli agenti delle “Volanti” della Questura di Ancona sono intervenuti nel quartiere Adriatico su richiesta del 118 per la donna che aveva richiesto un soccorso sanitario a seguito di una presunta aggressione ad opera del coniuge. Nell’occasione gli agenti, prontamente intervenuti, hanno effettuato tutti gli accertamenti necessari ai fini della ricostruzione dei fatti, mentre, nella camera da letto la donna veniva soccorsa dai sanitari per alcune ferite superficiali riportate su un braccio che non avevano, peraltro, causato particolari perdite di sostanza ematica.

In presenza del marito, postosi subito a disposizione dei poliziotti e dichiaratosi assolutamente estraneo ai fatti, gli agenti hanno appurato che la casa era in perfetto ordine e non c’era nessuno oggetto sporco di sangue o altri elementi che potevano confermare quanto asserito dalla ultracinquantenne anconetana. Durante l’intervento la donna è stata trasportata presso il pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, non tanto per le cure mediche relative alle ferite sull’arto, quanto per lo stato confusionale cui versava. In quella sede ha riferito agli agenti che le lesioni al braccio e le era procurate da sola, probabilmente per ottenere maggiori attenzioni. La donna, già sofferente di disturbi psichici, è stata posta in osservazione psichiatrica all’ospedale.

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