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Esce di casa per portare
uova di Pasqua agli amici: multato

ANCONA - Nei guai un cittadino albanese partiti da Torrette per arrivare al Q3. E' stato fermato dalle volanti della polizia

La Polizia sulla Flaminia

 

di Giampaolo Milzi

E vabbé che la cioccolata è una droga, che fa bene all’umore e in qualche caso può dare dipendenza ma, in tempi di pandemia da Coronavirus, pretendere di passarla liscia a un posto di blocco perché intenti al trasporto di due uova di Pasqua a casa di amici, sembra una barzelletta. Sono caduti dalle nuvole i due cittadini albanesi che martedì sono stati fermati dagli agenti di una volante della polizia mentre si dirigevano in auto a casa di loro conoscenti per regalargli il classico dono del periodo pasquale.  Stato di necessità, il motivo addotto dalla coppia agli agenti per giustificare il loro viaggio, sempre all’interno del territorio del comune di Ancona, ma di ben 5 chilometri, da Torrette al quartiere Q3. Ovviamente è scattata la sanzione di 533 euro. A nulla è valsa l’autocertificazione dell’albanese al volante della vettura. Chissà se avrà il coraggio di presentare un ricorso al prefetto entro 40 giorni, opportunità che gli consente la legge. Col senno di poi, forse dovrebbe pensare che gli è andata bene, perché rischiava di dover sborsare fino a 3mila euro.  «In questi ultimi giorni, com’è noto, sono stati rafforzati i controlli di polizia, in tutta la provincia di Ancona – ricorda Franco Pechini, capo delle volanti della questura del capoluogo marchigiano – con molte volanti alle quali abbiamo affiancato altre pattuglie. Senza contare le forze messe in campo dai commissariati locali e dalla polizia stradale. E la domenica di Pasqua abbiamo registrato un picco di spostamenti veicolari ingiustificati». Con i guidatori che adducevano le più strambe motivazioni. «Sì, è capitato, e questo caso delle uova di Pasqua è solo un esempio. Ma già da lunedì di Pasquetta il trend è in calo, soprattutto da un paio di giorni». Trend in calo «perché il Governo ha legittimato l’apertura di alcune attività commerciali (librerie, negozi di cancelleria e di materiale per bambini, ndr) e quindi le persone che continuiamo a fermare e controllare possono compilare un numero maggiore di autocertificazioni valide. Difficile fare previsioni per il futuro – conclude Pechini – le variabili sono molte, ma i controlli proseguono a regime»”.



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