«L’ennesimo morto sul lavoro per il quale si dovranno stabilire eventuali colpe, ma di cui tutti abbiamo responsabilità: perché, se è pur vero che gli incidenti accadono, è anche più vero sulla sicurezza tutti – istituzioni, imprese, operatori – dimostrano puntualmente di non riuscire a far funzionare al meglio il sistema di norme e comportamenti necessari. Mettendoci così tutti, con una puntualità agghiacciante, di fronte a queste terribili tragedie». Così le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil in merito all’infortunio sul lavoro che ieri sera ha strappato alla vita il 52enne anconetano Luca Bongiovanni, vigilante alla banchina 23 dello scalo dorico. Sabato è previsto un presidio all’ingresso dell’area portuale per chiedere più sicurezza nel contesto lavorativo. «Un altro infortunio mortale al porto di Ancona: un altro morto, ancora, che si va ad unire alla lunga lista degli infortuni di questi mesi, di questi anni – hanno detto in una nota le sigle sindacali -. A perdere la vita stavolta un lavoratore dell’Istituto di vigilanza operante all’interno del porto di Ancona – Luca Bongiovanni, anconetano di poco più di cinquant’anni – investito da un mezzo pesante in manovra alla banchina 23. La stessa dove morì – con una drammatica coincidenza di luogo – Luca Rizzeri, nel giugno 2019. Alla famiglia del lavoratore va tutta la nostra solidarietà e compassione. Il copione è sempre lo stesso: ad un infortunio grave fanno seguito prese di posizione anche forti, iniziative pubbliche, apertura di tavoli di discussione e, purtroppo, a cui fanno seguito le lacrime di chi piange per il lutto occorso. Ma poi, passato qualche tempo, si abbassa di nuovo la guardia e ci si dimentica che il meccanismo della sicurezza va sempre oliato e tenuto ben in funzione. Come sindacato confederale stiamo rivendicando da tempo un’azione ben più mirata e incisiva in termini di sicurezza sul lavoro: in particolare in ambito portuale e con una attenzione specifica ai fattori organizzativi ed ai rischi di “interferenza”, che sono quelli rivelatisi più pericolosi. Abbiamo chiesto e ottenuto un tavolo permanente presso la Prefettura e si era riusciti ad avviare – prima della pandemia – anche uno tavolo specifico con l’Autorità Portuale, e su questo ultimo incidente abbiamo già avuto un primo incontro con l’ Autorità Portuale. E’ assolutamente necessario che entrambi acquisiscano maggiore concretezza e capacità di incidere nella realtà del lavoro, specie nello scalo dorico: a cominciare da massicci processi di formazione continua per gli addetti alle varie lavorazioni e dalla sigla di un Protocollo per la attivazione di un RLS di Sito. Come Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie dei lavoratori interessati, faremo tutto quanto in nostro potere per mettere la parola fine a questi drammi sul lavoro». Per testimoniare tutto questo Cgil, Cisl e Uil – assieme alle categorie FILCAMS/FISASCAT/UILTUCS e FILT/FIT/UILT – organizzano per sabato 7 novembre, dalle 10 alle ore 11, un presidio presso l’ingresso principale del porto di Ancona (Varco Da Chio), con il rispetto di tutte le norme di prevenzione anti-pandemia previste.
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