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L’ultimo pranzo prima del lockdown
Ristoranti sold out in centro:
«Ma questa serrata è il colpo di grazia»

ANCONA – I tavoli pieni di oggi non coprono le perdite per le festività con le saracinesche abbassate. «Speriamo in un 2021 migliore». Poca fiducia nelle istituzioni: «Ormai non crediamo più agli annunci, i ristori non sono mai arrivati»

Via Traffico questa mattina

 

di Martina Marinangeli 

L’ultimo pranzo prima del lockdown. Ristoranti sold out in centro nel giorno pre-serrata, con tavoli pieni e prenotazioni al gran completo. Da domani, però, caleranno le saracinesche fino al 7 gennaio ed il boom di oggi non potrà coprire le perdite. In molti, inoltre, non percorreranno neanche la strada alternativa dell’asporto perché «a queste condizioni, meglio stare chiusi, almeno passiamo il Natale con le nostre famiglie», osserva Domenico Petitti, titolare de Il Bugigattolo. La serrata durante le festività natalizie «graverà molto a livello economico. Noi lavoriamo con la convivialità e questa situazione ci sta uccidendo». Intanto, però, ci si gode «l’ultimo giorno per stare tranquilli: la gente ha voglia di uscire e c’è stata una buona risposta». Saracinesche abbassate fino al 7 gennaio anche per il Giuliani, che per pranzo aveva i tavoli gremiti. «L’ultima occasione per condividere un pasto con gli amici senza doversi mettere a cucinare», ironizza il titolare Michele Zannini, che questa volta dice di aver «imparato la lezione. Ormai abbiamo capito che i Dpcm sono imprevedibili, quindi, a differenza dell’ultima volta (quando ci è stato comunicato da un giorno all’altro che avremmo dovuto chiudere) abbiamo ordinato meno prodotti e ci siamo organizzati per cercare di non buttare via nulla».

Amarcord

Poca fiducia in una risposta adeguata da parte delle istituzioni: «ormai non crediamo più ai proclami. I ristori non sono mai arrivati». Sulla linea di confine con il porto “zona franca”, Amarcord va forte anche con gli aperitivi prima del fuori tutti alle 18. «Oggi abbiamo lavorato molto bene, anche se con posti dimezzati per il rispetto delle normative anti-Covid – fa notare la proprietaria Sara Ambrosio –. quando saremo in zona arancione, faremo asporto solo per la colazione fino a tarda mattinata. Ma in generale, i tra quarti del fatturato annuale sono andati persi: dicembre è tradizionalmente il mese in cui c’è più movimento ma in questo 2020 non è stato così purtroppo. Inutile, però, lamentarsi – guarda avanti la titolare –: ora speriamo solo in un 2021 migliore». Sold out allo scorso weekend Il Giardino, che anche oggi ha fatto il pieno di clienti: «da domani ci daremo all’asporto fino al 3 gennaio, poi valuteremo cosa fare – abbozza una piano organizzativo il titolare Antonio Ambrosio –. Per il giorno di Natale ed il 26 dicembre avevamo il tutto esaurito già da 20 giorni, ma poi è saltato tutto. Ed è un duro colpo non solo per il mondo della ristorazione, ma per l’intera filiera che ha alle spalle. Rappresentiamo il 15% del Pil nazionale: un po’ di rispetto ce lo meritiamo».

Ultimo giorno di shopping natalizio: negozi presi d’assalto (Foto)

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